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La studentessa copia interamente la tesi: interrotta la seduta di laurea articolo

Non è stato un bel giorno per alcuni studenti della Facoltà di Economia dell'Università della Calabria. Visto che la seduta di laurea di martedì 24 aprile ha fatto registrare un clamoroso colpo di scena.

Il presidente della commissione di laurea, Enrico Caterini, si è visto costretto a interrompere le discussioni delle tesi. Il motivo? Semplice quanto assurdo: si è infatti accorto che un lavoro presentato da una laureanda - sul reato di diffamazione e sui nuovi mezzi di comunicazione - conteneva una serie di capitoli presenti anche in altri lavori. La tesi, in poche parole, era copiata quasi integralmente. Successive verifiche hanno dimostrato come il 96% dei contenuti era stato preso 'alla lettera' da precedenti pubblicazioni.

L'intervento dei Carabinieri

Il docente, constatato il fatto, ha quindi sospeso la seduta e chiesto l’intervento dei Carabinieri di Rende per i dovuti accertamenti. Anche perché la reazione della ragazza e dei suoi familiari non è stata proprio delle più tranquille: la mamma ha avuto un malore mentre altri parenti, increduli su quanto stava accadendo, avrebbero tirato calci e pugni contro la porta dell'aula in cui si sarebbe dovuta tenere la discussione.

Seduta di laurea interrotta per...plagio

Un inconveniente 'tecnico' che ha bloccato l’attività per un paio d’ore. Soltanto dopo che le forze dell'ordine avevano completato le prime indagini la seduta è potuta riprendere. La ragazza al centro del presunto plagio, però, non ha potuto sostenere la discussione. La valutazione della sua posizione è stata girata a una Commissione che nei prossimi giorni dovrebbe essere nominata dal rettore dell'Università della Calabria, Gino Crisci.

Attenti al plagio: è reato

La docente relatrice non era presente al momento della discussione. In passato la professoressa, secondo quanto segnala il Corriere della Calabria, si era già resa protagonista di altri episodi di negligenza. Infatti, non è il primo caso di tesi interamente copiata giunta in una seduta di laurea nell'ateneo calabrese. E un po' ovunque in Italia. Oggi, però, è più difficile fare i 'furbetti'. Esiste persino un software di comparazione che smaschera i documenti in cui sono presenti fonti presenti in rete. Si chiama "No Plagio" (www.noplagio.it).

Cosa dice la legge in questi casi

La legge, inoltre, è severa al riguardo. Esiste infatti il reato specifico di falsa attribuzione di un lavoro altrui per il conseguimento di diploma di laurea. "Chiunque in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico… presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri - recita l'articolo 1 della legge del 19 aprile 1925 n.475 - è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno". Quanto basta per scoraggiare anche il più accanito dei copioni.

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