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studentessa stanca

I primi mesi di vita universitaria consistono in un momento cruciale per tanti giovani: c’è chi vive l'esperienza appena iniziata come un’entusiasmante avventura e chi, invece, si ritrova ad affrontare difficoltà che sembrano insormontabili.

Per chi è fragile e insicuro, infatti, anche un'azione semplice (almeno di facciata) come quella di farsi nuove amicizie o di trasferirsi in una nuova città risulta essere un'impresa.

È il caso di una ragazza pendolare di 19 anni che, tra lunghi viaggi quotidiani e ansie, si trova intrappolata in un vero e proprio limbo.

La sua storia, raccontata su Reddit, ha acceso un dibattito sulla piattaforma con storie e spunti provenienti da diversi altri 'redditors'.

Indice

  1. Lo sfogo della studentessa
  2. I consigli degli utenti Reddit

Lo sfogo della studentessa

La giovane studentessa, che vive in un paese in provincia di Torino, ha appena iniziato il corso di Odontoiatria a Genova: “L’anno scorso, durante la quinta liceo, ho fatto il test d’accesso alla facoltà e l’ho passato, tuttavia non dove sarei voluta andare, cioè ovviamente a Torino. Ho deciso comunque di immatricolarmi a Genova, che era la mia seconda scelta”.

La quotidianità, però, sta mettendo a dura prova la ragazza che per raggiungere la facoltà dove studia deve affrontare quattro ore di viaggio giornaliere, tra treni e bus. Ritrovandosi, tra l'altro, isolata, in quanto tutti i suoi amici studiano proprio a Torino. E' questo uno dei motivi per cui la ragazza non si è ancora trasferita – come qualcuno le ha suggerito – a Torino.

E come se non bastasse, a complicare la già difficile situazione è l'ansia sociale di cui soffre: “Sono una ragazza molto insicura, che soffre di grave ansia (e ansia sociale) e che da più di un anno frequenta delle sedute da una psicologa per cercare di migliorare la mia situazione. Il mio piccolo gruppo di amici che ho fatto molta fatica a trovare studia a Torino, e trasferendomi mi sentirei completamente esclusa.”

Allo stesso tempo, la ragazza non riesce a istaurare relazioni nemmeno in facoltà a Genova: “I miei compagni di corso sono veramente pochi (circa 30) e tutti residenti a Genova o dintorni, per cui hanno altre amicizie che frequentano nelle loro giornate, mentre io non conosco nessuno”.

Anche il pensiero di allontanarsi dalla sua famiglia, con cui ha un rapporto molto stretto, la terrorizza. Eppure, sa che “continuare 6 anni in questo modo è impossibile”. Per questo motivo, la studentessa sta seriamente pensando di cambiare facoltà pur di potere studiare a Torino dal prossimo anno: a conclusione del post, poi, la richiesta di consigli da parte degli altri utenti.

I consigli degli utenti Reddit

La comunità dei 'redditors' ha risposto con un’ondata di suggerimenti pratici. Molti hanno condiviso le proprie esperienze, sottolineando come trasferirsi, seppur difficile, possa rivelarsi una svolta positiva.

Un utente ha scritto: "Io ti consiglierei di rischiare. So che è la scelta più scomoda, ma fossi in te proverei a trasferirmi a Genova, anche solo per 6 mesi o un anno, magari in uno studentato così da rendere il tutto un po’ meno pesante.

Anch’io sono un ragazzo introverso e trasferirmi lontano da casa per l’università è stato impegnativo, ma è stata un’esperienza che mi è servita molto, soprattutto per imparare a conoscere me stesso.

Ovviamente se per soffrire intendi proprio stare male fisicamente allora pensaci bene, ma sei giovanissima e hai tutto il tempo eventualmente per tornare a Torino. E se i tuoi amici sono tali stai tranquilla che in qualche modo riuscirai a mantenere i rapporti con loro.

Non avere paura di uscire dalla tua comfort zone e ricordati che quando dici “non ce la faccio” o “non sono pronta”, nessuno di noi lo è mai, ma la vita è anche imparare a diventarlo. In bocca al lupo qualunque sia la tua scelta!”

Un'altra studentessa fuori sede ha commentato: "Io ti consiglierei di rischiare. Anche io sono studentessa fuorisede a 2 ore da casa mia. Ho deciso di andare a studiare "lontano" da casa non per voglia, ma perchè l'unica facoltà che mi piaceva non c'era vicino a casa mia.

Il primo anno è stato abbastanza bruttino perché ambientarmi (complice anche il covid) non è stato subito facile. Però devo dire che con il passare del tempo (sono ormai al quinto anno) sono molto soddisfatta della scelta che ho fatto e la rifarei.

Anzi, devo dire, che negli ultimi anni cerco di tornare a casa il meno possibile perchè qua mi sono fatta la mia vita, ho i miei ritmi e i miei spazi. “