
Studenti e numero chiuso. La battaglia per un diritto all’istruzione più libero e democratico continua. La nomina del nuovo ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, aveva fatto sperare che qualcosa cambiasse.
E invece rispetto all’anticipazione dei test ad aprile e al sistema del numero chiuso nessuna modifica è stata annunciata. Così gli studenti hanno scelto di scendere in piazza e protestare non solo contro il numero chiuso, ma anche contro il decreto n.85 che taglia ulteriormente i posti all'interno delle università e contro l'anticipazione dei test ad Aprile.
GIANNINI E ISTRUZIONE
- Sebbene il neo ministro dell’Istruzione abbia lasciato intendere dalle recenti dichiarazioni alcune perplessità sul meccanismo dei test d’ingresso, di fatto, allo stato attuale delle cose, nessun cambiamento si prospetta all’orizzonte. Sembrerebbe insomma che la Giannini abbia deciso di calcare per lo più lo stesso percorso tracciato dai suoi predecessori. Da Viale Trastevere non sono arrivate voci di posticipazione dei test, né tanto meno di una potenziale loro abolizione.
OGGI E’ MOBILITAZIONE NAZIONALE
- Con un comunicato stampa la Rete della Conoscenza ha reso nota la mobilitazione nazionale prevista per oggi, 7 marzo. La protesta dei giovani contro il numero chiuso continua ad essere animata dalla convinzione che quest'ultimo, in quanto fonte di disparità e iniquità, vada smantellato. Così nella giornata di oggi la maggior parte delle città italiane, da Torino a Cagliari, diventerà teatro della rivolta degli studenti. I ragazzi saranno coinvolti in assemblee pubbliche, attività di volantinaggio e informazione e raccolta firme presso scuole e rettorati.
COSA CHIEDONO GLI STUDENTI
- L’emergenza più sentita dagli studenti in questo momento è certamente quella dei test ad aprile. L’anticipazione delle prove d’ingresso, infatti, come dichiarato dai rappresentanti nazionali già nel mese scorso, crea non pochi disagi legati al fatto che i giovani dovranno misurarsi con argomenti non ancora affrontati nei programmi e, al tempo stesso, sottrarre del tempo alla preparazione per l’esame della maturità. La prima richiesta, come dichiarato da Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, è quella dunque di posticipare i test. La delusione per il comportamento del neoministro è stata d’altra parte la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Le forti perplessità dellla Giannini sul numero chiuso si sono rivelate vuote chiacchiere, l'idea che prevale anche a quest'ennesimo giro di poltrone è quello di un'istruzione chiusa e d'elite. Il concetto di merito che propagandano trasforma in privilegi i diritti di tutti, è vuoto ed iniquo”: questa la dichiarazione di Federico del Giudice portavoce della Rete della Conoscenza.
ABOLIZIONE DEL DECRETO N. 85
- “Il decreto n.85 va immediatamente ritirato!”: questo il grido di Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento universitario. Il decreto n.85 è infatti quello che regolamenta i test delle facoltà a numero chiuso per quest’anno. Campailla ha inoltre aggiunto che le politiche di tagli e dequalificazione portate avanti in questi ultimi anni hanno penalizzato i giovani. Secondo il rappresentante di Link Coordinamento universitario, sarebbero 100mila gli studenti tagliati fuori dall’università italiana: “un'espulsione di massa che attacca frontalmente un'intera generazione e abbassa drasticamente il livello culturale del nostro Paese”.
ILLEGITTIMO TAGLIARE I POSTI, LA PROTESTA CONTINUA
- E la protesta non si è fermata da stamattina. Ancora adesso tantissimi studenti sono insieme per far sentire la loro voce perchè, come afferma Roberto Campanelli, coordinatore dell'Unione degli studenti, "il decreto n.85 è illegittimo nel metodo e nei contenuti. I territori infatti non sono stati consultati e il taglio dei posti a medicina non tiene in nessun conto dell'enorme bisogno di medici che c'è nel nostro Paese. Si trasformano i diritti di tutti in privilegi e si ignorano le conseguenze devastanti dal punto di vista sociale che hanno i continui attacchi all'istruzione pubblica e aperta garantita dalla Costituzione! I soldi per costruire nuove strutture universitarie, per attivare i corsi e le specializzazioni di medicina ci sono: si sceglie di sprecarli per le scuole private e in un sistema d'istruzione sempre più chiuso". Insomma, i ragazzi sono ancora in mobilitazione. Ecco, da questa mattina alle prossime ore, come si stanno organizzando:
Torino – h 15.30 presidio MIUR & Assemblea pubblica a psicologia
Asti – h 15.00 assemblea pubblica P.zza San Secondo
Milano - h 9.00 presidio al Provveditorato
Genova – h 9.00 Piazza della Prefettura
Ferrara – raccolta firme e fotopetizione in tutte le scuole
Padova – volantinaggi e striscioni a UNIPD
Bologna – h 10.00 presidio al Rettorato, volantinaggi e raccolta firme petizione in scuole e università
Siena – striscioni dalle scuole + h16.00 presidio al Provveditorato Piazza Amendola
Pisa – h 10.00 presidio al Rettorato, volantinaggi e raccolta firme petizione in scuole e università
Urbino – h 10 banchetti in tutte le facoltà dell’ateneo, volantinaggio e raccolta firme della petizione
Roma – h 9.00 presidio al MIUR & blitz ai pre-test all'Università di Tor Vergata
Campobasso – striscioni da tutte le facoltà
Napoli - striscioni dalle scuole + h13.00 presidio al MIUR
Salerno – h 10.00 presidio e volantinaggio alla facoltà di Medicina
Bari - Blitz notturno + h 10.00 presidio ad Architettura + h 17.00 assemblea pubblica in piazza
Corigliano Calabro – striscioni dalle scuole
Reggio Calabria – h 8.00 striscioni e blitz al Provveditorato
Cagliari – raccolta firme, fotopetizione e volantinaggi
Margherita Paolini