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proroga anno accademico richiesta studenti uduUna proroga delle scadenze didattiche e amministrative per l'anno accademico 2022-2023. E' questo l'oggetto del desiderio degli studenti e studentesse dell'UDU (Unione degli Universitari) che chiedono al MUR di posticipare i termini inerenti all'anno accademico in questione.


Già lo scorso 22 dicembre 2023, gli universitari avevano presentato al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) un’apposita mozione, approvata poi all’unanimità in seduta plenaria. Tuttavia, gli stessi studenti fanno notare che nel recente decreto legge cosidetto 'Milleproroghe' – approvato il 30 dicembre 2023 – non vi è alcuna traccia della misura.

La mozione dell'UDU approvata dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

In particolare, la richiesta presentata dall’UDU mira a ottenere la proroga della sessione di laurea dell'anno accademico 2022/2023 e lo stanziamento di fondi aggiuntivi per gli atenei. ”Si tratta di un provvedimento necessario per far fronte agli effetti della pandemia COVID-19: infatti, i laureandi dei corsi triennali e magistrali a ciclo unico hanno vissuto durante il proprio percorso accademico chiusure e limitazioni alle attività universitarie. Queste problematiche hanno rallentato il percorso di studio, oltre a impattare sullo stato di benessere psicologico di molti studenti” fanno sapere dall'UDU in una nota stampa.

A queste criticità si aggiungono poi gli altri eventi straordinari, come l’alluvione che ha colpito la Romagna e altre zone italiane. Proprio per questi motivi, studentesse e studenti hanno richiesto la proroga ”di tutti i termini connessi alle scadenze didattiche e amministrative, l’organizzazione di una seduta di laurea straordinaria e una sessione di esami supplementare, facendo slittare il termine dell’anno accademico 2022/2023 al 15 giugno 2024”. Dalle parti del Ministero dell'Università e della Ricerca, però, ancora tutto tace. Nel comunicato diffuso, l'UDU fa inoltre sapere è pronto a ”lavorare con i parlamentari per far approvare un emendamento ad hoc al Decreto Milleproroghe, da parte della Commissione Cultura, durante i prossimi passaggi parlamentari”.