4' di lettura 4' di lettura
Intervento polizia per il prof universitario che spogliava le studentesse con l'intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta cambiando il mondo, ma purtroppo può anche essere usata in modo decisamente distorto. 

È questo il caso di un professore universitario che, sfruttando strumenti di IA, avrebbe “spogliato” virtualmente alcune sue studentesse, diffondendo poi le immagini su un canale Telegram. 

Le accuse sono gravissime, e questo scandalo ha scosso l’ambiente universitario.

Ma come è stato scoperto? E quali sono le implicazioni legali di una vicenda del genere? 

Indice

  1. Scandalo università: prof spogliava studentesse tramite Intelligenza Artificiale
  2. La scoperta e l’inizio delle indagini
  3. Il ruolo dell’università e la sospensione
  4. Telegram e le sfide della privacy

Scandalo università: prof spogliava studentesse tramite Intelligenza Artificiale

L'accusa mossa dalla Procura di Genova contro l'uomo, un professore associato che lavorava presso un'università italiana, è chiara e preoccupante: il docente, riporta ‘La Repubblica’, avrebbe preso le foto dai profili social di alcune studentesse, per poi "spogliarle" utilizzando app di Intelligenza Artificiale

Come riportano gli inquirenti, le immagini manipolate sarebbero state poi inoltrate su un gruppo Telegram dove circolavano contenuti a sfondo sessuale.

La scoperta e l’inizio delle indagini

A far emergere la situazione è stata la reazione di una delle vittime, che si è accorta di quello che stava accadendo. 

Nei giorni scorsi, gli agenti della polizia postale della Liguria hanno bussato alla porta del docente, con un decreto di sequestro. Hanno portato via cellulari e apparecchi elettronici, che verranno analizzati per comprendere l’estensione delle attività illecite. 

Il docente è stato subito iscritto nel registro degli indagati, al momento con l’accusa di diffamazione aggravata. Ma il fascicolo potrebbe presto allargarsi, e la posizione del professore aggravarsi se dovessero emergere elementi legati a immagini di minori.

Il ruolo dell’università e la sospensione

L’università in questione ha giocato un ruolo chiave nell’avvio delle indagini. Le segnalazioni sono arrivate direttamente dalle matricole coinvolte.

Il rettore ha quindi agito tempestivamente, sospendendo il docente in via cautelativa. Una misura che, pur non obbligatoria, è stata ritenuta necessaria. "Non entro nel merito dell’indagine", ha dichiarato il rettore, "posso soltanto dire che seguiamo con grande attenzione l’evolversi del lavoro degli inquirenti"

La sospensione del professore non è passata inosservata tra gli studenti, e i corridoi dell’ateneo sono ora attraversati da voci e preoccupazioni legate alla gravità delle accuse.

Telegram e le sfide della privacy

Il caso mette ancora una volta in evidenza le problematiche legate alla privacy e alla sicurezza dei dati personali online, oltre all’utilizzo improprio dell’Intelligenza Artificiale. 

L’uso di canali come Telegram per lo scambio di contenuti illeciti è sempre più diffuso, e risalire ai responsabili diventa spesso un compito complesso per le autorità.

Non è poi la prima volta che in Italia emergono episodi simili: in passato, altri casi di foto ritoccate e diffuse tramite IA sono stati scoperti, coinvolgendo anche professionisti come medici e insegnanti.