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PNRR, alloggi universitari: sindacato studenti denuncia irregolarità alla Commissione Europea articolo

L'Unione degli Universitari – sindacato studentesco nazionale – denuncia delle irregolarità nell'ambito dello stanziamento dei fondi PNRR per gli alloggi universitari.

Nella giornata di venerdì 29 marzo, gli studenti hanno depositato una denuncia presso la Corte dei Conti e inviato una lettera alla Presidente della Commissione Europa, Ursula Von Der Leyen, nel tentativo di fare chiarezza.

Stando all'esposto presentato presso la giustizia contabile, infatti, gli studenti sostengono che il governo abbia stanziato denaro e risorse pubbliche per posti letto in realtà già esistenti, denunciando l'esistenza di un possibile danno erariale.

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La denuncia dell'UDU

Il governo italiano l’anno scorso ha dovuto mettere quasi 300 milioni di euro per gli alloggi universitari che la Commissione Europea aveva rifiutato di finanziare, in quanto l’Italia chiedeva soldi per posti letto già esistenti da anni. Chiediamo alla Procura contabile di fare chiarezza sulle responsabilità di questa spesa inutile, accertando la possibile esistenza di un danno erariale. Queste risorse dovevano essere utilizzate per realizzare migliaia di nuovi posti letto, peccato che il Governo abbia preferito regalarle a soggetti privati in cambio di un vincolo parziale e limitato. Infatti, per alcuni anni dovranno affittare a prezzo calmierato il 20% dei posti letto, direttamente agli enti regionali per il diritto allo studio” ha spiegato Simone Agutoli, referente dell’Udu per la questione abitativa.

Gli studenti hanno effettuato l'accesso agli atti in quindici diversi enti regionali, constatando che – in alcuni casi – gli enti arrivano a pagare fino a 380,00 euro al mese per posto letto: “Oltre al danno, la beffa. Non solo lo Stato ha versato fino a 40mila euro per posto letto, ma poi anche le Regioni si ritrovano a versare ogni mese un sacco di soldi per l'affitto. Questo meccanismo perverso non ha senso. Il Governo deve chiarire perché, dopo la bocciatura della Commissione Europea, abbia deciso di farsene carico, attaccando l’Udu e la Cgil perché si sono messi di traverso”. L’Udu segnala poi come non sia stato possibile effettuare verifiche presso il Politecnico di Milano e l’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari dell'Aquila: entrambi non hanno risposto alle richieste di accesso.

 

Gli studenti tirano in ballo l'UE

Nonostante le regole per il finanziamento dei posti letto tramite fond PNRR siano destinate a cambiare, gli studenti dell'UDU parla di miglioramento apparente. Per questa ragione hanno scritto nuovamente alla Commissione Europea: “Crediamo che la Commissione abbia delle precise responsabilità nell’accertarsi che le risorse del PNRR siano spese nel modo migliore, specialmente nel caso in cui venga concessa una rimodulazione, aumentando lo stanziamento per gli studentati a 1,2 miliardi di euro. Nella lettera inviata oggi, chiediamo il rispetto da parte del Governo italiano degli obblighi di coinvolgimento delle parti sociali. Finora, invece, la Ministra Bernini ha escluso e beffeggiato le associazioni studentesche” ribadisce Agutoli. 

Benché il PNRR sia uno strumento di investimento per la ripresa sociale ed economica dell'Eurozona, il governo italiano starebbe facendo ben poco per assicurare posti letto agli studenti: “Eppure, sugli alloggi il Governo italiano si è limitato a prevedere uno sconto ridicolo del 15% sul canone di mercato, vincolando allo stesso tempo il 30% dei posti letto alle graduatorie del diritto allo studio, per soltanto 12 anni. Ma dal terzo al dodicesimo anno le Regioni dovranno pagare il 75% del prezzo di mercato, con un esborso annuo pari almeno a 100 milioni di euro. Peccato che queste risorse non ci siano, come abbiamo spiegato alla Presidente von Der Leyen e al Commissario Gentiloni”.

Il piano sugli alloggi universitari da realizzare con il PNRR fa acqua da tutte le parti. È nato male e prosegue male. Meloni e Bernini sono responsabili di uno spreco immenso di denaro che crea dannose dinamiche speculative, mentre il diritto allo studio viene messo in secondo piano. Il Governo la smetta di attaccarci ma invece faccia chiarezza su come sono state spese finora le risorse. Siamo ancora in tempo per fermare un progetto scandalosoconclude Agutoli.