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Aula universitaria vuota prima del test di Professioni Sanitarie 2024

“Sono arrabbiato”, racconta al ‘Corriere della Sera’ il 19enne derubato alla stazione di Milano. “È stato scioccante. Ora mi sono ripreso, anche se mi pesa che mi abbiano rubato l’orologio: era un regalo di mio papà, ci tenevo molto.

Purtroppo non avrò più nulla indietro”.

Protagonista di questa brutta storia è Simone, un giovane di 19 anni originario della Puglia ma residente in provincia di Bergamo, che si trovava a Milano per sostenere il test d’ammissione alla facoltà di Professioni Sanitarie 2024. Arrivato all'alba di giovedì scorso dopo un viaggio notturno su un Intercity partito da Bari, Simone si stava dirigendo verso la metropolitana dopo aver fatto colazione vicino alla stazione Centrale. Alle 7:45, poco prima della prova prevista per le 9:00, è stato aggredito da un gruppo di tre uomini che lo hanno derubato con violenza, tra pugni, calci e morsi. La polizia ha identificato e arrestato i tre colpevoli nel pomeriggio dello stesso giorno.

Un’esperienza terribile che Simone di certo non dimenticherà tanto presto. Ma intanto può almeno festeggiare il raggiungimento di un traguardo importante: il 19enne ha passato il test di Professioni Sanitarie 2024.

Preso a calci e pugni alla stazione di Milano: “Mi hanno morso il dito strappandomi parti di pelle” 

Intervistato dal ‘Corriere della Sera’, Simone ha ripercorso quei momenti: “Appena ho sorpassato una delle persone del gruppetto, sulla destra del sottopasso, sono stato colpito con un pugno alle spalle. Non lo so, forse ha notato che ero al telefono pensando così che potessi avere dei soldi. Poi gli altri mi hanno bloccato contro il muro strappandomi l’orologio, la collanina d’oro, i vestiti, il caricabatterie del telefono e il profumo che avevo nello zaino. Ho provato a svignarmela, alla fine loro sono scappati. Per fortuna ero al telefono con mio papà”.

Ed è stato proprio suo padre, infatti, ad allertare i soccorsi. Racconta il giovane: “Avevo qualche dolore in vari punti del corpo. Mi hanno morso il dito strappandomi parti di pelle. Mi facevano male anche la faccia, il braccio destro e la mano sinistra per varie contusioni”

“Non bisogna essere preoccupati di girare per strada, significherebbe che abbiamo fallito come società”

Simone non ha potuto nulla pur essendosi difeso. Il suo cruccio però è ancora un altro: “Sono un ragazzo giovane, alto più di un metro e ottanta... Mi domando: cosa sarebbe successo se ci fosse stata una signora o una ragazza al mio posto? Sono cose che non stanno né in cielo né in terra. Avrebbe potuto essere vittima chiunque stesse andando a scuola, al lavoro o stesse per partire per un viaggio”.

Inoltre non si tratta della prima esperienza del genere a Milano: già un’altra volta era stato preso di mira da un gruppetto fuori dalla discoteca. Questo vuol dire che d’ora in poi avrà paura del capoluogo lombardo? “No”, dice Simone, “ma starò più attento. Cosa che comunque non dovrei fare in città perché dovrebbe esserci la sicurezza di spostarsi liberamente, senza alcun tipo di timore. Non bisogna essere preoccupati di girare per strada. In quel caso, se non rimanessimo tranquilli, significherebbe che abbiamo fallito come società e istituzioni”.

Quantomeno in tutto questo c’è un lieto fine che riguarda il motivo per cui Simone si trovava a Milano, quella mattina, ovvero il test di Professioni Sanitarie: L’ho passato. Sono contento. A ottobre inizieranno le lezioni.