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Todai: il primo robot che ha superato il test d'ingresso all'Università di Tokyo articolo

Il robot Todai ha superato con risultati eccellenti il test d'ingresso all'Università: gli studenti verranno rimpiazzati dalla A.I.?

Robot al posto degli studenti all'università?

Cari studenti fate attenzione perchè presto potreste essere sostituiti dai robot. Di per sè l'idea non è male e vengono già in mente tante idee: si potrebbe mandare un robot a sostenere l'esame al posto vostro, oppure farlo studiare per voi e poi farvi raccontare tutto mentre siete comodamente sdraiati sul divano e "addio evidenziatori e appunti".
Queste ipotesi non sono così remote però visto che, alcuni giorni fa, un robot è riuscito a passare il test d'ammissione all'Università di Tokyo.
Ovviamente non si tratta di un robot qualsiasi ma di Todai, di Noriko Arai, ricercatrice di fama mondiale sul tema dell'intelligenza artificiale giapponese. Todai ha fatto il test d'ingresso all'Università di Tokyo, facoltà molto prestigiosa tra l'altro, come tutti gli altri studenti e lo ha passato facendo meglio di quattro quinti degli studenti.
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Todai: come ha fatto il robot a passare il test ingresso all'Università

Per preparare Todai al test d'Ingresso dell'Università ci sono voluti anni. Le prove da affrontare erano tre: tema, matematica e prova di inglese. Come ha fatto un robot a scrivere un tema? Todai conosce perfettamente Wikipedia e diversi libri scolastici e questo gli ha permesso così di comporre un testo coerente di 600 parole dal titolo "Sviluppo e crisi del commercio marittimo nel Sud Est asiatico nel XVII secolo". Nemmeno un tema così facile insomma, però... c'è un però! Todai, il robot, ha scritto il tema, ma non sa cosa ha scritto e non lo saprebbe leggere.
Diversa la questione con matematica: Todai ha fatto tutto giusto. Anche in questo caso, al contrario di quella piccola percentuale dell'1% dei ragazzi che hanno eguagliato i risultati del robot, Todai non saprebbe spiegare come ha fatto ad arrivare a quel risultato corretto. Stesso discorso per il test d'inglese: avendo fatto imparare a Todai 15miliardi di frasi a memoria superare la prova di lingua straniera non è stato poi molto difficile.

Il monito di Noriko Arai: gli universitari si concentrino sul senso delle cose

Il robot è quindi un assimilatore di conoscenza, privo di coscienza (se ci perdonate il gioco di parole). La ricercatrice Noriko Arai, dopo i risultati del test ingresso, ha così dichiarato la sua gioia per i risultati, ma allo stesso tempo ha puntato il dito contro quegli studenti che imparano a memoria le cose, dichiarando come gli studenti debbano concentrarsi sulla comprensione e il senso delle cose perchè in un futuro nemmeno troppo lontano sarà questo a renderci diversi dalle macchine e dall'intelligenza artificiale.