Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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pensione professori universitari: 68 anni, soddisfazione giannini

PENSIONAMENTO PROFESSORI UNIVERSITARI

- Forse i professori universitari si mantengono meglio degli altri dipendenti pubblici? No, il problema evidenziato dal mondo dell’insegnamento accademico, in merito al pensionamento “coatto” a 65 anni di età, sta nel fatto che, in un paio d’anni, gli atenei avrebbero perso circa due migliaia di docenti, mettendo in crisi soprattutto i dipartimenti delle facoltà umanistiche e i reparti di medicina. Dove i prof particolarmente maturi abbondano. Quindi non "ne resterà soltanto uno", come recitava l'ultimo immortale, ne resteranno parecchi. Da un lato non lasciano il posto ai giovani, dall’altro si tratterebbe di mandare a riposo eccellenze e bagagli culturali irrinunciabili.

RIFORMA PA – Che cosa prevedeva la norma del pensionamento professori universitari? Prevedeva, e prevede tuttora per gli altri baroni della pubblica amministrazione, oltre al limite di 65 anni età anche il raggiungimento di 42 anni, sei mesi e un giorno di contributi (gli uomini) e 41 anni sei mesi e un giorno di contributi (le donne). Per i prof il vincolo dell’anzianità di servizio non è certo un problema, visto che negli anni ’80 era assolutamente la norma riscattare gli anni di studio universitario. Il decreto legge di riforma della Pa fissava l'età per i cosiddetti 'baroni' a 65 anni: il limite resta solo per i medici, mentre i ricercatori sono stati equiparati al resto dei dipendenti pubblici, per cui il tetto stabilito è di 62 anni.

PROF IMMORTALI – Ma l’Università si ribella e i prof restano al loro posto, almeno per altri tre anni. Che piaccia o no, infatti, le nuove leve che ambiscono a una cattedra dovranno attendere ancora un bel po’. Ad esprimere soddisfazione per la deroga, concessa durante i lavori in aula alla Camera dei deputati sulla riforma della pensione pubblica amministrazione, anche il ministro all’istruzione, Stefania Giannini: “La soluzione a cui si è arrivati sull’età di pensionamento dei docenti universitari nell’ambito del decreto PA è soddisfacente: viene incontro alle specificità del settore, tutela la continuità della didattica e apre all’assunzione di nuove leve e alla stabilizzazione dei ricercatori. Il decreto – spiega Giannini - interviene nel momento in cui gli atenei sono alle prese con la formulazione della loro offerta formativa. Abbiamo fatto presente che prevedere il pensionamento a partire dai 65 anni dei docenti avrebbe creato difficoltà alla didattica vista l’età media elevata del corpo docenti accademico. L’innalzamento a 68 anni tutela la continuità dei corsi di studio e, dunque, l’interesse degli studenti universitari. Abbiamo inoltre previsto - chiude il Ministro - che le risorse che si liberano al momento del pensionamento dei professori siano vincolate all’assunzione di nuovi docenti e di giovani ricercatori in vista della stabilizzazione”.

Lorena Loiacono

Data pubblicazione 30 Luglio 2014, Ore 11:09
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