
Vi eravate illusi, vero? E invece neanche quest'anno quel professore che proprio non sopportate e che, ormai, ha compiuto la fatidica età di 68 anni andrà in pensione. Non è di molto tempo fa la notizia sul decreto legge per la riforma della pubblica amministrazione che fissava il tetto del limite di età per i docenti universitari a 68 anni, ben 3 anni in più rispetto a tutti gli altri.
E oggi si comunica che il governo attuerà degli emendamenti a questa regola, per cui i vostri cari docenti potranno restare sulla loro cattedra e occuparla finché, probabilmente, non arriverà qualcuno con paletto di frassino, aglio e crocifisso a cacciarli.MAI PIU' IN PENSIONE, MA PERCHE'? - Il decreto legge stabiliva il limite d'età per la pensione dei professori universitari a 68 anni piuttosto che a 65, come tutti gli altri dipendenti pubblici. Oggi, con i nuovi emendamenti, potranno andare in pensione anche molto dopo. Ma perché queste eccezioni? I motivi sembrano essere "accademici", come il Ministro Giannini in persona ha voluto spiegare durante i lavori in aula alla Camera: "Il decreto – ha spiegato - interviene nel momento in cui gli atenei sono alle prese con la formulazione della loro offerta formativa. Abbiamo fatto presente che prevedere il pensionamento a partire dai 65 anni dei docenti avrebbe creato difficoltà alla didattica vista l’età media elevata del corpo docenti accademico. L’innalzamento a 68 anni tutela la continuità dei corsi di studio e, dunque, l’interesse degli studenti universitari. Abbiamo inoltre previsto - chiude il Ministro - che le risorse che si liberano al momento del pensionamento dei professori siano vincolate all’assunzione di nuovi docenti e di giovani ricercatori in vista della stabilizzazione”.
LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CHE ENTRATE - Non cambierà nulla, quindi, nelle nostre università ancora per un bel po': si tornerà a sostenere esami e a discutere tesi con gli stessi highlander dell'università over 68 anche nell'anno accademico 2014/15. Avevate il sogno di intraprendere la carriera accademica e diventare voi stessi professori universitari, un giorno molto, molto lontano? Meglio che vi mettiate in fila, magari con una boccetta di acqua santa in tasca. Ma se doveste riuscirci, potrete stare sicuri che la trasformazione in esseri immortali avverrà seduta stante.
Carla Ardizzone