
Un’email indirizzata agli studenti universitari è stata recentemente condivisa su Reddit, diventando subito virale.
La lettera, scritta da un professore (o una professoressa?) di Medicina dopo un appello d’esame di Anatomia, esprime amarezza e preoccupazione per i risultati complessivi degli studenti. Da qui, si spinge addirittura a sollevare interrogativi sul loro percorso accademico.
Il tono del docente, diretto e privo di filtri, ha acceso un dibattito online tra chi sostiene le sue parole e chi le considera eccessive. Ma cosa ha scritto esattamente il professore?
Vediamo insieme i punti principali del messaggio, una riflessione severa ma sincera sul futuro accademico e professionale dei suoi studenti.
Indice
La critica della prof: “Valeva la pena iscriversi in cento?”
L’email si apre con una premessa tanto inusuale quanto significativa: il prof ammette che si tratta della prima volta che scrive agli studenti dopo un appello d'esame, e che se ha deciso di farlo è per un'esigenza che lo rammarica.
Il prof, con un tono che mescola tristezza e delusione, sottolinea infatti il pessimo esito dell’esame: su più di cento iscritti, circa quaranta hanno superato l’esame. Da qui la domanda, rivolta direttamente agli studenti: valeva la pena iscriversi in cento? Valeva la per avere questi risultati?.
Prosegue quindi criticando la decisione di molti studenti di presentarsi al secondo appello, nonostante fossero consapevoli di non essere preparati.
Di riflesso, ringrazia invece chi, con maturità, ha scelto di sostenere solo il primo appello o di non presentarsi affatto, ammettendo di non essere ancora pronto. Cosa che gli avrebbe anche evitato di correggere scritti pieni di errori, che gli avrebbero fatto perdere tempo oltre ad "addolorarlo".
Gli esami, per il prof, non si provano
Nel cuore dell’email, il docente esprime un messaggio chiaro: gli esami non sono una questione di tentativi.
In altre parole, gli esami non si provano, ma vanno sostenuti con serietà. Altrimenti, spiega il prof, è meglio rimanere a casa e presentarsi quando si è davvero pronti. Non ha senso confidare in una specie di congiunzione astrale favorevole per passare un esame.
Il discorso, poi, si fa ancora più calzante nel caso di Medicina: la fortuna è meglio lasciarla fuori dalla logica della preparazione, visto che il lavoro del medico comporta una serie di responsabilità di una certa rilevanza.
Le dure parole della prof: "Il medico ha in mano la vita degli altri"
Ma è nella parte finale che il messaggio diventa ancora più diretto e personale.
Il docente mette in discussione direttamente le aspirazioni degli studenti interessati, chiedendo loro se fare il medico faccia davvero parte dei propri piani futuri. In fondo, scrive il docente, nessuno sarebbe contento di trovarsi di fronte a un medico che confonde la prostata con il pancreas...
Il punto di vista del prof universitario è piuttosto netto, e non lascia spazio a fraintendimenti: la professione medica richiede eccellenza e preparazione. Questo per un motivo tanto semplice quanto importante: il medico ha in mano la vita degli altri. Non è una professione che si può svolgere con leggerezza.
I commenti in negativo: “Quanto ho studiato è affar mio, non tuo”
In molti, nella valanga di commenti sotto al post, hanno ironizzato sui numeri “pessimi” dell’esame: “40 promossi? Prof venga da me a vedere gli esami di analisi che su 105 iscritti ne passano 16”. O anche: “40% dei promossi? Mi ricorderò sempre l’esame di privato 1, su 213 siamo passati 37”.
Tanti hanno rivolto poi giudizi critici nei confronti dell’atteggiamento del docente: “Non ho mai capito i professori che si lamentano perché devono correggere i compiti. È il vostro lavoro e vi giuro che non sopravvivereste neanche una settimana lavorando nel privato con questa mentalità”.
Qualcun altro rincara la dose: “Finché pagherò le tasse, parteciperò a tutti gli appelli a disposizione, e finché tu riceverai uno stipendio per insegnare correggerai tutti i miei compiti.
Quanto ho studiato è affar mio, non tuo. Perché dovrei rinunciare a un mio diritto per fare un favore a te?”
Tra i detrattori anche un insegnante: “Posso comprendere il collega, ma è una mail patetica, fastidiosa, e molto poco professionale.
Se si pretende professionalità dagli studenti, questo è il modo peggiore per farlo”.
I commenti a favore del prof: “Inaccettabile per Medicina”
Dall’altra parte, però, ci sono quelli che appoggiano le parole del prof: “Non vedo niente di male in quello che ha scritto, tranne per la parte in cui si rifiuta di fare la correzione dei compiti. Forse poteva risparmiarsi la mail del tutto ma non dice cose sbagliate”.
Qualcuno fa notare: “Ci credo che il professore si preoccupa, qui si sta parlando dei futuri medici. Non è essere esagerati o troppo appassionati alla professione. Io non sono medico e non so nulla di medicina, ma sapere che i futuri medici cannano i concetti base dell'anatomia e che scambiano la prostata con il pancreas mi fa rabbrividire non poco”.
Un utente lancia il suo commento al vetriolo: “Finché la gente va a medicina per scrivere ‘med student’ sulla bio di Instagram, lamentarsi che hanno l'ansia per gli esami e studiare solo sulle sbobine prese andando a lezione a turni, mail di questo tipo sono assolutamente sensate”. Conclude: “In generale trovo che il sistema di valutazione in università vada ripensato. Prendere 18 oggi vuol dire perlopiù avere lacune importanti su parti fondamentali del programma, ma aver risposto correttamente (o in maniera accettabile) ad una percentuale ragionevole di domande.
Questo non è accettabile in facoltà come medicina dove dalla tua preparazione può dipendere la vita o la morte di un'altra persona”.