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"Lettera aperta ai docenti che rovinano la vita e la carriera senza un perché": il testo anonimo contro l'università articolo

L’università dovrebbe essere un ambiente di apprendimento e formazione, di crescita. Ma non sempre è così. Tanti gli studenti che rimangono indietro e indietro rimangono, e tra questi c’è anche chi, infine, decide di mollare. Gli “sconfitti” del sistema universitario, a loro è dedicata la lettera in versi di questo articolo.

Lettera aperta ai docenti che rovinano la vita e la carriera senza un perché, questo il titolo del componimento giunto all’attenzione della nostra redazione da parte di una figura anonima, che risponde alla firma di “losfigatoditurno”. Qui di seguito le sue parole. 

Lettera aperta ai docenti che rovinano la vita e la carriera senza un perché

In memoria di chi si è tolto la vita in questi anni,

a chi è finito senza lavoro,

a chi ha dovuto mollare,

a chi ha cambiato mestiere,

a chi ha rotto i rapporti con la famiglia,

a chi è dovuto emigrare,

a chi si è visto impoverirsi,

a chi ancora si chiede "cosa non andasse bene"

a chi è finito per anni fuoricorso col terrore di presentarsi 

quando quel prof era presente in commissione.

A tutti quelli in Italia in cui i sogni furono infranti da una persona sola,

A chi a scuola ha perso la possibilità di terminare o ha dovuto cambiare regione o paese,

per una inimicizia, un fastidio, una antipatia che nulla aveva a che vedere

con l'istruzione, la competenza ed il sapere e l'impegno nel migliorarsi, 

impegno che è stato ben accolto e testimoniato in altri contesti,

a chi si è visto ricevere smorfie e umilianti sguardi in certi ambienti,

con la speranza di andarsene in un modo o nell'altro,

con o senza pezzo di carta 

 

Caro/i prof

 

non scriverò il tuo nome

perché si dice il peccato 

ma non il peccatore,

e perché puoi essere chiunque

deontologicamente in qualunque realtà

perché se fare del male 

col gusto di farlo e ridendo, schernendo in aula,

è peccato, allora forse,

è il termine corretto.

 

Vi ringrazio per averCi 

fatto sentire sbagliati, con problemi mentali o cognitivi, 

ad un passo dal traguardo,

per averCi quindi preso per il portafoglio, 

facendoci conoscere 

la paura, per anni per l'arrivo delle tasse,

 

Grazie per averci fatto rifare 

più di 10 o 20 volte quell'esame,

rifiutandosi di asserire cosa non andasse rispetto agli altri,

con i quali più volte ci si era confrontati,

senza correzione, senza un motivo,

ma grazie per averci permesso di superarlo 

quando non c'eravate, con tanto di "plauso" del pubblico 

e della docenza rimanente,

che date le domande poteva forse tentare di offrire 

un voto almeno rispondente alla fatica fatta 

ed alla conoscenza dimostrata,

al di là di indovinare cosa volevate 

sentirVi dire o quale ennesima slide si doveva esporre,

senza contare che finito quell'ostacolo puramente burocratico,

tali nozioni non sarebbero purtroppo 

poi realmente valse alla professione.

 

Grazie per non aver accolto 

le nostre email o richieste di delucidazioni e confronto

né un minuto dedicato, ma solo il palese astio

nei nostri confronti,

con decisioni prese a prescindere 

senza un colloquio umano,

 

Grazie per averci isolati 

e messi gli uni contro gli altri (divide et imperat)

dall'alto del Vostro Ruolo, 

perché non degni di sapere cosa era sbagliato,

se qualcosa lo fosse stato davvero a questo punto.

 

Grazie per non aver pubblicato se non anni dopo 

la pagina del garante e del difensore civico con relativi contatti,

nascondendone l'esistenza o comunque limitandone la consapevolezza 

di tale figura difensiva.

 

Grazie per aver creato degli sbarramenti burocratici 

come i saltappelli, che hanno eliminato lungo la strada 

o distrutto la carriera a persone 

che avrebbero dato la vita in quei mestieri, 

e non formando realmente alcuna competenza,

 

Grazie per averci fatto invecchiare

(almeno 400 persone).

Un ottimo Business a quanto pare 

stando alle sovrattasse.

 

Grazie per aver chiesto 

"cosa è disposta a fare

Signorina/o, per entrare in specializzazione...?" 

non aggiungendo altro...

 

Grazie per dirmi solo

"è tutto sbagliato", 

col foglio privo di correzioni 

e note o segni (lo aveva letto?)

 

Grazie per aver fatto 

sospettare una malattia mentale

fino a che non si era capito che il problema,

non eravamo noi...

 

Grazie per essere soliti ritirare 20 minuti 

prima in aula ai soli fuoricorso,

come se fosse colpa loro 

dover dare l'anno dopo l'esame bene

solo dopo aver terminato gli altri, 

rispettando le propedeuticità intrasemestrale (non legale, poi tolta)

(rispetto a chi non lo fece, 

non portando il libretto con sé,

gli stessi che prendevano e non restituivano

determinati cd o libri dalle librerie di nascosto,

che magari ora grazie a voi 

ricoprono ruoli di particolare responsabilità)

 

Grazie ai saltappelli e cambiamenti all'ultimo,

senza avvisare fuorisede o pendolari.

 

Grazie per le vecchie Propedeuticità che ora, 

per sfoltire le nuove leve, AVETE TOLTO.

 

Tolti così come anni di contributi, 

lavoro umanamente retribuito, 

ma anche dignità umana,

rispetto, ascolto e studio 

rimanendo solo sogni,

venendo emarginati

senza capire quale colpa vi fosse

se non essere al mondo,

aver studiato, e anche tanto,

in tutte le maniere possibili.

 

Grazie per averci costretto

poi a lavorare fuori,

a scoprire nuovi mestieri, 

in altri contesti, 

dove il Merito non è un numero o una simpatia,

un "mandi pure il Curriculum di suo figlio che ci penso io

(frase ascoltata in ascensore da uno di Voi)

ma ciò che dai, sai fare e soprattutto l'impegno che ripaga,

non la capacità di paperelizzare, 

sproloquiare una sbobina 

o intortare con frasi veloci e senza senso o magari pure sbagliate 

e talvolta grazie anche ad una scollatura o un'amicizia in più 

creata a fine corso, 

o ciò che volevate sentirVi dire, 

per poi non sapere assolutamente fare nulla,

aiutando chi aveva più forza fisica, denaro, possibilità,

per trattenere nozioni la sera o il mattino,

che sapere usare e ragionare sul sapere.

 

Grazie per aver deciso chi eravamo 

o il nostro valore, azzerandolo, 

aprendo semplicemente 

un libretto cartaceo

o dal numero di matricola

o da un cognome

o da una nazionalità

o da un vestito o un paio di scarpe

 

Grazie per aver fatto conoscere a molti di noi 

cosa significa aver fame,

disperazione, paura di morire, 

e diventare poverissimi, 

paura di dover mollare

per poter continuare a pagare, 

mentre lavoravamo in condizioni oscene

in mezzo alle feci animali,

per 4 soldi da dare poi all'istituzione,

per poter solamente finire quegli esami 

con tasse maggiorate, 

come se si fosse condannati per qualche reato,

o si fossero pagati tributi in ravvedimento operoso

(già perché fuori da lì impariamo cose che altri nemmeno poi sapranno esistere)

 

Grazie per averci trattato facendoci 

sentire inferiori e non degni di vivere

ed aver insegnato ai colleghi a fare altrettanto.

 

Grazie per quell'esame che mai andava bene 

perché a prescindere 

dovevamo secondo Voi mollare,

fuoricorso o meno, accettare 

di fare o pensare da falliti 

(che senso abbia parlare di fallimento 

durante la mera formazione teorica 

non se ne capisce il senso)

anche studiando e riseguendo,

aggiornando con le nuove lezioni, 

che in teoria dovevano 

preparare all'esame stesso.

 

Grazie per aver fatto confronti aperti 

a orali condivisi non permettendo di chiedere

come mai una risposta molto errata della controparte 

era stata stranamente premiata,

e il cut off per tale atteggiamento era la parola magica

"sono in tesi a......." come se fossero in automatico

i migliori in assoluto in ogni ambito.

 

Grazie per avermi fatto capire 

che la forza del potere

deriva dal potere che danno i popoli 

o il gruppo delle persone

alle figure considerato "in alto su questa piramide di carte", 

non al potere in se'

E che in fondo siamo tutti ugualmente umani e mortali.

 

Grazie per aver favorito con 28-29-30 

scene completamente mute 

rappresentanti, "amici" 

o coloro che secondo Voi avevano "le carte in regola dell'eccellenza",

per poi doversi rivolgere a quelli "meno degni" 

per diagnosticare poter risolvere un problema

che doveva in realtà essere "lampante" (a meno di non dovervi pagare salato) 

creando di fatto nuove "caste" sociali

con discriminante intellettuale e reddituale 

 

Grazie per aver trasformato oramai 

tardi degli orali discrezionali 

in quiz imparziali e definiti,

con risposte discrete e non interpretabili;

laddove finalmente lo studio, quello vero, 

finalmente ripagava, ma ormai quando vecchi, 

poveri, stanchi, alcuni malati 

e senza più possibilità di reinserimento o apprendistato,

scartati a prescindere dalla società

reietti e disumanizzati,

nonostante passati scolastici 

ed esami (oggettivi) ineccepibili

impegno che ripagò 

realmente al lavoro e nella vita sociale,

 

Perché in quelle mura in quegli anni,

in cui lasciavate fuori dall'aula di proposito taluni, 

in quei concorsi, in quelle aree 

in cui si sarebbe voluto proseguire,

non si era mai beneaccetti, 

ma eliminati a prescindere, 

perché in nome di una 

non ben definita "eccellenza"

o di una appartenenza ad una data città o nazionalità,

era come essere considerati 

ebrei nella Germania nazista. 

 

Grazie per esser finiti, 

alcuni di voi, sul giornale anni dopo

perché grazie a Dio, 

un giorno i nodi vengono al pettine,

insieme a rara giustizia e verità. 

 

Grazie perché con risatine, 

ci elargivate l'istigazione diretta 

o velata a compiere atti contro la propria persona,

anche e soprattutto da parte dei colleghi 

con cui l'unico confronto buono era l'evitamento

("ah ma te perché non cambi strada? Ah se fossi in te mi ammazzerei")

umiliando (tuttora i seguaci, con il lavaggio del cervello che

compiono in altrettanti depotenziamenti sociali), 

distorcendo l'anima e l'io di chi si stava impegnando,

e pagando salatamente per essere seduti e valutati, 

più che essere istruiti ed addestrati.

 

Grazie per non fornire il materiale

o evitando di citarlo, se non velocissimamente a lezione

nell'epoca in cui non c'erano gli smartphone e le informazioni

non erano disponibili sul web.

 

Un grazie va dato all'omertà dei colleghi 

anch'essi in fuoricorsismo (51% dai dati AL), 

che in silenzio, quando era ora, 

hanno lasciato soli pochi a far valere semplici diritti,

nel clima inutile di terrore

per mascherare l'inadeguatezza del sistema

tirandosi indietro all'ultimo, 

così come nello studio, si spera un domani non nella professione.

 

Grazie perché alla fine

avete ottenuto ciò che volevate,

facendoci scoprire altre strade, 

con cui ci siamo guadagnati il pane e la dignità,

un po' re-incontrando col tristezza

chi è rimasto a continuare dentro quelle mura

frustrati e in burn-out, auspicanti il tempo libero,

che guardano con invidia l'altrui professione, 

con o senza pezzo di carta

o i minori impegni e responsabilità.

a fronte di poco denaro in più.

 

Un grazie perché alla fine della fiera 

la vita non è la scalata di una piramide 

che in questo paese

non porta a reale beneficio economico, 

se non a più tasse ed oneri.

 

Un grazie perché anche i genitori 

han capito che il problema non eravamo noi.

 

Un grazie per farci andar via dal paese

scoprendoci trattati da esseri umani, non bestie, non ladri,

non furbastri. Perché studiare non lo è stato proprio, da furbastri...

 

Un grazie perché tutto questo per fortuna è finito,

rimarrà un retaggio del passato,

un ricordo, ma qualcosa che è stato e ha mietuto vittime,

e che nessuno forse ricorderà

se non forse con questa lettera,

nella speranza di non dimenticare

che siamo tutti uguali di fronte alla morte

e tutti auspichiamo a migliorarci e conoscere

per potere essere di aiuto in un questo paese

 

Un grazie

dal vostro pessimo,

Ex-dottore

 

Data pubblicazione 19 Luglio 2024, Ore 10:02
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