
Università: solo libri ed esami? Per fortuna, non è così. Le università infatti sono anche luoghi di incontro tra ragazzi con gli stessi interessi che, con l’aiuto di professori ed esperti, riescono a crescere nelle proprie passioni tanto da farne un’opportunità lavorativa.
In particolare, presso le università americane si punta molto su questo aspetto. Gli “student clubs” (cioè associazioni, create dagli stessi studenti con l’appoggio dell’università), dedicati a diverse tematiche ed argomenti inerenti agli studi, permettono ai giovani di mettersi in gioco e di mettere in pratica i propri interessi. I clubs possono rappresentare un link privilegiato tra formazione e mondo del lavoro, come è successo a Valeria, ex studentessa che ha studiato presso un'università americana.I CLUB: TRA UNIVERSITA’ E LAVORO – Quello dedicato al Business è solo uno dei clubs che permettono agli studenti delle università americane di mettere in pratica ciò che imparano e di misurarsi con la loro occupazione futura. Le altre associazioni si occupano, per fare qualche esempio, di relazioni internazionali, di diritti umanitari, di giornalismo o media. Ogni studente può dar vita ad un club, i cui membri si riuniscono una volta a settimana e organizzano le loro attività come eventi, conferenze, incontri, addirittura veri e propri viaggi di formazione. La partecipazione attiva alle iniziative delle associazioni studentesche permette quindi di intessere un legame concreto con il mondo del lavoro, per l’appunto attraverso gli incontri e le tavole rotonde con imprenditori e professionisti e la visita in importanti aziende.
VALERIA, DA PRESIDENTE DEL BUSINESS CLUB A EXPO - Un esempio di come l’attività dei club possa aiutare nel proprio percorso lavorativo, tanto da diventare parte del “curriculum” di un professionista di successo, è quello di Valeria Borghetti. Da ex presidente del Business club in una università americana in Italia, ha preso parte ad eventi e incontri con figure manageriali di aziende come Eataly o Geico, entrando in contatto con le più importanti realtà italiane e internazionali nel campo. Grazie poi agli stage svolti durante gli studi, in particolare quello presso l’Ambasciata Americana, Valeria ha ulteriormente arricchito le sue esperienze professionali. Ciò ha permesso a Valeria, dopo la laurea, di essere selezionata dal Dipartimento di Stato americano tra migliaia di studenti di tutto il mondo per far parte del gruppo di circa 120 giovani che lavorano nel padiglione USA di Expo 2015. Ma Valeria non vuole certo fermarsi qui e il suo sogno è spiccare il volo per lavorare nell’ambito delle pubbliche relazioni e delle risorse umane.