Storia assurda quella che ha coinvolto una studentessa dell’Università di Bari, che si è vista annullare la laurea in Medicina dopo aver già intrapreso la scuola di specializzazione.
Un caso che è arrivato alle scrivanie del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia (Tar), che alla fine ha dato ragione alla studentessa riconoscendo numerosi errori amministrativi e burocratici da parte dell’università.
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L’Erasmus della studentessa e il riconoscimento degli esami
La vicenda prende il via con un periodo di studio Erasmus a Valladolid, in Spagna, tra il 2008 e il 2009. Al ritorno della studentessa, l’Università di Bari le riconosce tutti gli esami svolti all'estero, nonostante alcune discrepanze con il piano di studi concordato. Come raccontato da ‘Orizzontescuola’, il riconoscimento sarebbe avvenuto in "parziale violazione o disapplicazione del Regolamento attuativo della mobilità internazionale", come si scoprirà successivamente.
La laurea e l’iscrizione alla scuola di specializzazione
Dopo aver completato il suo percorso accademico, la studentessa consegue la laurea in Medicina senza problemi e supera il test per accedere alla scuola di specializzazione. Inizia quindi a lavorare nel reparto di Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore presso l'Università di Foggia.
I problemi arrivano quando richiede il trasferimento a Bari: l'università comunica di non avere la documentazione che attesti il superamento degli esami Erasmus. Nonostante gli sforzi della studentessa per fornire le prove necessarie, l'università decide di annullare la sua laurea, con conseguente cancellazione della sua iscrizione all'Albo da parte dell'Ordine dei Medici. Insomma, un disastro.
L’intervento del Tar
La studentessa naturalmente non è rimasta con le mani in mano. Ha quindi impugnato le carte e si è rivolta al Tar della Puglia per cercare di correggere una decisione che andava a minare tutti i suoi progressi accademici. Il tribunale, analizzando il caso, alla fine si è schierato con lei: dopo aver accettato il ricorso, ha annullato gli atti.
In particolare, i giudici hanno rilevato che alcuni esami, pur non essendo previsti nel programma Erasmus, sono stati comunque convalidati dall’università di Bari. Senza contare la gestione disordinata dei documenti da parte dell’ateneo. Per quanto riguarda invece i sospetti di contraffazione delle date degli esami, è stato sottolineato che l’ateneo non ha presentato una querela di falso.
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