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Studentessa in ansia per l'esame orale

"Avevo l’esame oggi e, come al solito, blocco totale per via dell’ansia". Comincia così lo sfogo di una studentessa universitaria su Reddit, in un post che non può che risuonare familiare per chi conosce la sensazione di blackout davanti a un professore

Una storia di ansia e tentativi falliti, ma anche di consapevolezza: quella di chi sa che la mente, quando decide di non collaborare, può rendere impossibile da affrontare persino ciò che si è studiato e interiorizzato per mesi

Indice

  1. L’ansia che spegne tutto: la storia di una studentessa
  2. Consigli, empatia, ironia: Reddit come aula di supporto

L’ansia che spegne tutto: la storia di una studentessa

"Scrivo qui perché sono letteralmente a pezzi", esordisce la ragazza. L’ennesimo esame orale saltato – non per impreparazione, ma per un blocco che arriva puntuale ogni volta: "Fino al giorno prima sono motivata e sicura, e poi la notte boom, la mente e il corpo si rifiutano di collaborare".

Diagnosi ufficiale di ansia sociale e lieve depressione, seguite da uno psichiatra su consiglio della psicologa universitaria. Eppure, anche con un percorso di supporto avviato, la paura di fallire resta forte. 

"So che in queste situazioni già presentarsi è una vittoria", scrive. Lo aveva fatto una volta, a luglio, ma la memoria del professore è rimasta come un’ombra: "Continuava a ripetere 'non vi dovete permettere di presentarvi se non siete preparati'... e io mi sono iscritta e poi non presentata a 4-5 appelli. Una vocina dentro di me diceva che lui si era ricordato".

Il giorno dell’esame, il panico. "La mia mente era completamente annebbiata, facevo fatica a collegare i concetti". Bocciata. Da allora, nessun altro orale: "L’ultimo l’ho dato a gennaio 2024. Dopo quello non sono riuscita più".

E ora la paura più grande: rinviare la laurea – ancora una volta – per colpa di quell’unico esame che non riesce ad affrontare. "Ho studiato tantissimo, ma se salto questo, salta tutto. Pensavo di scrivere all’ufficio inclusione-disabilità per chiedere aiuto, magari mediando con i professori. Ma non so se sia un’idea stupida".

Consigli, empatia, ironia: Reddit come aula di supporto

Sotto al post, Reddit si è trasformato in una piccola aula di ascolto. Tra chi si è limitato a un incoraggiamento e chi ha raccontato la propria storia.

Uno dei consigli più frequenti è quello di agire. “Considerando che è un problema certificato, contatterei sì. È il tuo ultimo esame, provale tutte”, scrive un utente, mentre un altro gli fa eco: “Fai bene a contattarli, sei certificata e hai questo racconto da portare per far capire la serietà della tua situazione”.

Molti insistono sul diritto di chiedere aiuto, anche di fronte alla diffidenza di alcuni docenti. “Certe difficoltà alcuni professori faticano a capirle (o non le accettano proprio)”, osserva un neolaureato, “ma l’aiuto dell’università può forzarli a farlo”. Poi l’invito più difficile: smettere di colpevolizzarsi. “Hai più diritto di tutti a non sentirti in colpa”.

Tra i commenti spicca quello di una lettrice sessantunenne, che racconta un passato sorprendentemente simile. “Soffro di disturbo d’ansia diagnosticato, con tratti di bipolarità... Ti capisco benissimo”. Il suo racconto, che passa per un professore ostile, un esame ripetuto e un consiglio di immaginarselo “seduto sul trono del bagno” per smorzare il terrore, strappa un sorriso ma centra il punto: ridimensionare la paura per riprendere il controllo.

C’è, infine, chi suggerisce di negoziare con il professore: “Non puoi chiedere di fare lo scritto? Basta spiegargli la situazione, magari ti scrive le domande su un foglio e rispondi per iscritto. Non vedo come possa dire di no”.

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