Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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Ecco come è ancora possibile per i giovani lavorare in Italia. Intervista di Skuola.net a Simone Graglia

In un momento in cui i giovani e la crisi economica sono diventati un binomio quasi inossidabile, tanto che questi, spesso, faticano a trovare un lavoro, esistono comunque dei ragazzi che non si arrendono, si rimboccano le maniche e decidono di trovare una soluzione.

E che il lavoro se lo inventano. Succede ad un gruppo di ragazzi di Torino che, circa un paio di anni fa, hanno dato vita a Tam Town, un portale che mette in comunicazione domanda ed offerta. Skuola.net ha intervistato per voi Simone Graglia, 25enne co-fondatore del progetto che ha raccontato come ancora è possibile per i giovani fare azienda nel nostro Paese.

Allora Simone, Tam Town è un progetto nato da un gruppo di giovani... Come vi è venuta in mente l'idea?
L’idea nasce nei primi giorni di dicembre del 2011. Arriva, in particolare, da un’esigenza: ero appena tornato in Italia e volevo mettere insieme un video per fare un regalo ad un amico. Ma mi sono trovato di fronte a due problemi: primo, non sapevo utilizzare un programma per creare video, e secondo, non avevo tempo per farlo. Allora mi sono chiesto: “Perché non esiste uno strumento che possa mettermi in contatto con qualcuno che lo possa e lo sappia fare?”. Da questa domanda è nato Tam Town.

In breve: che cos'è Tam Town?
Tam Town è un unica porta di accesso, veloce e gratuita, a una città di servizi. Il sistema è composto da domanda e offerta e permette, di conseguenza, di trovare servizi che risolvano le tue necessità e monetizzare il tuo tempo. Per, esempio: ti serve un idraulico? Un dog-sitter? Basta inserire la domanda all’interno del sistema che penserà, poi, a farti trovare la soluzione che più si addice alle tue aspettative. Puoi scegliere l’offerta in base a diversi criteri quali il prezzo, la qualità, ecc. Insomma, Tam Town è un innovativo passa parola utile a mettere in comunicazione domanda ed offerta per un mondo di servizi.

Avete trovato delle difficoltà nel dar vita al progetto?
Assolutamente. Le prime difficoltà sono arrivate, senza dubbio, dal primo approccio con il mondo imprenditoriale e dalla timidezza che ne derivava. Ma tutto si è poi risolto con la passione con il credere nell’idea imprenditoriale.

Secondo te, quali sono gli ostacoli più grandi che i giovani si possono trovar davanti quando decidono di dar vita a progetti come quello di Tam Town nel nostro Paese?

Senza dubbio la burocrazia. Inizialmente, bisogna sostenere dei costi che sai che saranno a fondo perduto perché non portano nessun ritorno creando delle grandi difficoltà per delle aziende appena nate che ancora devono trovare un loro equilibrio.

Quali progetti avete per il futuro?

Espanderci sul territorio italiano. Siamo partiti da Torino ed ora abbiamo tutta l’intenzione di far conoscere Tam Town in tutta Italia. Inoltre, noi offriamo un servizio in maniera assolutamente gratuita ed anche questa rappresenta una bella sfida. Infatti, noi non prendiamo nessuna percentuale sull’inserzione. Il nostro è anche un modo innovativo e facile per permettere agli altri di trovare lavoro. Incentiviamo gli utenti a lavorare e ad utilizzare la piattaforma.

Che messaggio ti sentiresti di dare ad un ragazzo che, scoraggiato, pensa che ci siano opportunità di lavoro solo fuori dall'Italia?

Gli direi che siamo noi che dobbiamo rifondare questo Paese basato su una cultura vecchia. Sicuramente, c’è bisogno di stare al passo con gli altri Paesi europei e la politica deve darci una mano ad abbattere più ostacoli possibili. È investendo in noi, nei giovani, e nelle nostre risorse che andiamo avanti.

E tu hai un sogno che vorresti realizzare?

Serena Rosticci