
Un MBA (Master in Business Administration) alle spalle, due lauree in Economia e quasi 27 anni. Poi la crisi. Non una crisi qualunque, ma una di quelle che si porta dietro un sogno represso per anni, sepolto sotto scelte “giuste” ma mai del tutto sentite.
È il caso di un utente su Reddit che, con un post sincero e pieno di esitazioni, ha condiviso la sua intenzione di mettere tutto in discussione per tentare l'ingresso alla facoltà di Medicina.
“Buon pomeriggio a tutti”, scrive, “a breve compirò 27 anni e dopo aver fatto triennale e magistrale in economia ed aver concluso con successo anche un MBA, sono entrato in crisi. Il punto è che io, dentro di me, ho sempre avuto il pallino di provare quei maledetti test di medicina, seppur mi terrorizzavano enormemente”.
Un desiderio a lungo rimandato per paura. Paura di fallire, di cambiare, forse anche di riuscirci. “Non l’ho mai fatto ed ho continuato a mentire a me stesso, sapendo che un giorno ne avrei pagato il prezzo e che sarebbe stato alto”.
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“È tardi a quasi 27 anni per iniziare un percorso del genere?”
Nel suo messaggio l’utente chiarisce che le condizioni economiche non sarebbero un ostacolo, né lo sarebbe il supporto dei genitori, che descrive come “abbastanza aperti mentalmente”. Eppure il blocco resta. “Sono completamente bloccato in questo momento, sento che mi piacerebbe molto provarci, togliermi questo pallino, questo retropensiero costante… però so che non sono più un ragazzino ahimè e non posso vivere di sogni a quest’età”.
Dubbi legittimi, considerando che il percorso di Medicina è tra i più lunghi e impegnativi. Ma la community di Reddit non ha esitato a rispondere, con storie personali e consigli pratici, in un tono sorprendentemente costruttivo.
Esperienze simili: “Io l’ho fatto, e lo rifarei da capo”
Diversi utenti hanno raccontato di aver preso una strada simile, dimostrando che iniziare Medicina dopo i 25 anni non è affatto un caso raro. “Per esperienza personale: sì, ne vale la pena. Io ho fatto un percorso simile al tuo: triennale e magistrale in ingegneria. Ora sono al sesto anno di medicina (mi mancano 3 esami)… lo rifarei da capo”.
C’è chi sottolinea la difficoltà ma anche il valore del percorso: “Medicina è un percorso che sa essere estremamente drenante per la salute mentale, ma è sicuramente una bella sfida che, se sei affascinato dalla materia, sa essere anche molto appagante e stimolante nelle giuste condizioni”.
E c’è chi lo dice chiaramente: “Se puoi farlo, vuoi farlo, puoi permettertelo e soprattutto ti piace studiare e fare numerosissimi tirocini, fallo”. E poi aggiunge "Basta che non vai a Bari dalla professoressa che preferisce consegnare le pizze, dovresti essere a posto", riferendosi ai recenti fatti di cronaca della docente che ha esortato uno studente di 25 anni a consegnare le pizze, piuttosto che a iniziare medicina a questa età.
La paura di riuscirci
Tra i tanti consigli, uno colpisce per onestà: “Non so davvero che dire o pensare, sono bloccato dalla paura. Anche un po’ dalla paura di riuscirci”. Un’affermazione che racchiude forse il nodo centrale di tutto il post. Non solo il timore di fallire, ma anche quello di affrontare le conseguenze di un cambiamento reale.
Un altro utente cerca di offrire una strategia per sbloccare la situazione: “Parti che ti stai preparando per il Semestre Filtro dell’anno prossimo, quindi studio autonomo delle materie d’esame. Nel mentre cerchi lavoro e accetti solo quella che ti sembra essere l’offerta più motivante. Se la passione per Medicina svanisce, continui col lavoro. Se invece cresce, l’anno prossimo ci provi”.
Un approccio graduale, che lascia spazio al dubbio senza rinunciare del tutto al sogno.
“Segui i tuoi sogni. Ci devi credere. Se non ci credi tu, chi altri?”
In mezzo alle risposte, c’è anche chi punta dritto al punto: “Se ti piace Medicina, non hai motivo di dubitare delle tue possibilità. Se non ti piace ciò che fai ora, non ha senso restare in una situazione scomoda. L’unico consiglio concreto che posso darti è di prenderti cura della tua salute mentale. Per il resto faccio il tifo per te”. E infine: “Segui i tuoi sogni. Ci devi credere. Se non ci credi tu, chi altri?”.