
L'onda di protesta degli studenti italiani non si ferma, anzi, diventa sempre più grande e si allarga, da Nord a Sud. Il motivo che spinge migliaia di ragazze e ragazzi alla mobilitazione è l'abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana, iniziato mercoledì sera. Un attacco definito "gravissimo a una missione umanitaria internazionale" che cercava di portare aiuti, medici e attivisti a Gaza.
La risposta, in particolare, degli universitari è arrivata immediata e forte, con il suo culmine nello sciopero generale indetto dai sindacati. L'UDU (Unione degli Universitari) è stata chiara nel suo comunicato: "Se cercano di fermare chi si muove per la libertà in mare, saremo noi a continuare da terra. Siamo l’equipaggio di terra, e non abbiamo intenzione di restare in silenzio".
Queste mobilitazioni non sono considerate "simboliche", ma secondo i ragazzi sono un modo per riportare la Palestina al centro del dibattito, con l'obiettivo di spingere le università a "rompere ogni collaborazione con enti e istituzioni complici dell’occupazione". Il grido è: "Non si può più restare a guardare".
Ecco una mappa delle principali "piazze" della protesta.
Indice
La battaglia di Bologna
A Bologna la mobilitazione è partita in piena notte per continuare senza sosta fino al mattino, quando i collettivi hanno bloccato diverse sedi universitarie. In via Zamboni gli studenti hanno creato una vera e propria barricata con copertoni e sedie, mentre il Rettorato è stato bloccato usando delle tende.
Fuori dall'ingresso campeggia uno striscione che recita: "Block the University“. Sui social, gli organizzatori dei presidi e cortei hanno scritto che "Ora serve un passo in più. Il Governo Meloni ha lasciato la Flotilla in mano a Israele terrorista. Non possiamo girarci dall’altra parte e tornare a scuola come se nulla fosse".
Un corteo, che ha unito universitari e ragazzi delle superiori, si è diretto in stazione cercando di bloccare il traffico ferroviario. Qui ci sono stati momenti di tensione con i carabinieri in tenuta antisommossa, che hanno respinto gli studenti. La stazione è rimasta chiusa con un lancio di fumogeni e petardi, ma poi il corteo ha proseguito la sua marcia sui viali della città.
Occupazione alla Statale di Milano
Anche a Milano la protesta è stata molto forte. Gli studenti dell’Università Statale hanno occupato l’ateneo, annunciando fin da subito la loro partecipazione allo sciopero generale di oggi. La decisione arriva dopo una notte di manifestazioni che ha visto migliaia di persone sfilare e occupare le stazioni.
In un comunicato, gli studenti ricordano che “ieri sera Israele ha cominciato le prime operazioni di abbordaggio contro alcune navi della Global Sumud Flotilla" e ribadiscono la loro azione: "Come abbiamo promesso, se avessero toccato la Flotilla, avremmo bloccato tutto”. L'obiettivo è "lanciare un segnale forte per rompere ogni complicità con il genocidio e il sionismo".
Roma e Torino in prima linea
La geografia delle proteste si è espansa fino a coinvolgere contemporaneamente Roma e Torino. Nella capitale, alla Sapienza, gli studenti di Cambiare rotta hanno bloccato la facoltà di Lettere. Un video mostra le aule vuote, mentre la didattica viene interrotta. La comunicazione è lapidaria: "Lettere è bloccata. La facoltà è vuota. Stiamo bloccando tutto, pronti allo sciopero generale".
Assemblee straordinarie sono state convocate anche in molte scuole, come il liceo Morgagni. Nella Capitale c'è stato anche un grande corteo collettivo al Colosseo. Stesso scenario a Torino, dove Palazzo Nuovo è stato occupato dagli studenti di Cambiare rotta, con la didattica degli atenei immediatamente bloccata.
Napoli e Firenze si fermano
Anche il Sud si è unito con forza alla mobilitazione. A Napoli la Rete Napoli per la Palestina ha rivendicato il blocco della stazione, annunciando una nuova manifestazione in piazza del Carmine: "Lo avevamo detto e lo faremo, blocchiamo tutto".
A Firenze, diverse centinaia di studenti hanno occupato il plesso universitario di via Laura. Hanno appeso uno striscione che lascia poco spazio a dubbi: "Se bloccate la Flotilla, blocchiamo tutto”.
Nelle vicinanze, in piazza Santissima Annunziata, si sono uniti studenti del liceo Galileo e di altri istituti, improvvisando un presidio con bandiere della Palestina e della pace. È stato annunciato un corteo per le vie del centro, con lo slogan: "Blocchiamo le scuole, blocchiamo le università”.
Anche in Puglia si occupa
L'onda di protesta è arrivata fino a Bari, dove gli studenti dell’ateneo hanno occupato le aule. La mobilitazione continuerà fino allo sciopero venerdì 3 ottobre. In un comunicato, si legge un appello forte: "In queste ore cruciali serve agire immediatamente e concretamente affinché vengano liberati gli ostaggi della Flotilla".
Gli studenti denunciano inoltre "con fermezza la responsabilità politica e diplomatica delle istituzioni italiane e internazionali", chiedendo che le "sanzioni a Israele, l’interruzione immediata dei rapporti diplomatici e commerciali non possono essere più oggetto di trattative e compromessi”.
Blocco all'interporto di Padova
A Padova la solidarietà alla Global Sumud Flotilla ha preso diverse forme. Davanti ai licei Modigliani, Tito Livio e Duca d’Aosta e all'interno delle scuole sono state esposte e sparse delle barchette di carta per simboleggiare l'appoggio ai volontari in mare.
"È il momento di mostrare tutto il nostro supporto ai coraggiosi volontari salpati da 44 Paesi diversi per rompere l’assedio portato avanti da Israele contro i gazawi", hanno dichiarato gli organizzatori. Ma l'azione più dirompente è stata il blocco dell’interporto da parte di un gruppo di Extinction Rebellion e studenti dell’ateneo locale.
Arrivati ai cancelli in mattinata, gli attivisti si sono seduti e poi incatenati alle sbarre dell’ingresso principale, creando una barriera umana per impedire il passaggio dei tir.
Venezia e Mestre: un doppio corteo
La mobilitazione prosegue anche in Veneto. A Venezia e a Mestre gli attivisti hanno annunciato il blocco del ponte della Libertà e della stazione dei treni.
In concomitanza con lo sciopero generale indetto da Cgil e Usb, sono in programma due cortei, uno da campo Santa Margherita a Venezia e l'altro dalla stazione ferroviaria di Mestre.