
Smentiti i luoghi comuni sui giovani e il lavoro. La Fornero li ha definiti “choosy”, Padoa Schioppa “bamboccioni” e in ultimo Giovannini li ha chiamati “inoccupabili”. Eppure loro affermano che pur di lavorare sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa, anche a cedere a compromessi.
Per la maggioranza di loro la soddisfazione e la realizzazione personale sono gli unici aspetti che contano davvero nella scelta del mestiere da intraprendere, tanto che pur di farcela sarebbero disposti a rinunciare a passioni e soldi. È quanto emerso da un’indagine di Skuola.net e Mario and The City, in onda su m2o dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.
BYE BYE PASSIONI
- I ragazzi hanno le idee chiare sul loro futuro. Sanno già quali panni vorrebbero vestire se parliamo di lavoro e la loro ambizione è tanta che pur di riuscirci sarebbero disposti a fare delle rinunce. Il 37% direbbe tranquillamente addio alle sue passioni, i suoi sport preferiti, i suoi hobby più cari, seguiti immediatamente dal 21% di coloro che, pur di realizzarsi, saluterebbe i soldi. Addirittura, circa il 14% dei giovani rinuncerebbe a farsi una famiglia. Il lavoro prima di tutto? Non proprio per tutti: per il 15% uno vale l’altro, tanto che non sarebbe disposto a fare nessun tipo di sacrificio pur di trovarlo.
SI AL COMPROMESSO
- La scalata per il successo è così importante per i ragazzi che affermano, senza troppi problemi di fare qualsiasi cosa pur di lavorare. Il 17% di loro, addirittura non si farebbe troppi scrupoli a fare qualcosa che ha sempre considerato sbagliata. E non finisce qui: oltre 1 su 2 sarebbe disposto ad accettare compromessi, anche se non proprio tutti, dipende da cosa gli viene proposto. A restare profondamente ancorato ai propri valori è il 27% dei giovani alla ricerca di lavoro.
LAVORO= REALIZZAZIONE
- Ambiziosi, ma anche idealisti. Infatti, se guardano al loro futuro oltre 2 giovani su 5 sceglierebbero un mestiere che gli permetta di realizzarsi. Per loro questo è l’unico aspetto che conta davvero nella ricerca di un’occupazione, seguiti invece dal 22% di coloro che in tempo di crisi prediligono la stabilità. Non mancano i giovani che scelgono il loro lavoro in base alle possibilità di carriera che questo offre (21%) e al guadagno che ne possono trarre (11%).
MA QUALI CHOOSY?
- Ma non si fossilizzano su loro sogno. Infatti, nel caso non riuscissero ad intraprendere immediatamente la carriera sperata, oltre 3 ragazzi su 5 si adatterebbero a svolgere qualsiasi altro lavoro, ma senza abbandonare il loro sogno. Un po’ più intransigente il 24% dei giovani che lavorerebbe, ma solo nel campo che li aiuterebbe ad arrivare al suo obiettivo finale. Ma ad essere davvero “choosy”, è solo il 4,7% di loro che afferma di voler svolgere solo il lavoro che ha sempre sognato e non farebbe altro fino a quel momento.
Serena Rosticci
Giovani e lavoro
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