
Garanzia Giovani: l’iniziativa governativa nata per offrire uno stage, un corso o un lavoro ai giovani fino ai 29 anni senza occupazione e non impegnati in formazione. Ora Repubblica degli Stagisti e Adapt pubblicano i dati della ricerca su circa 1.600 giovani iscritti al programma, che hanno dato le loro impressioni e una valutazione complessiva grazie ad un questionario online anonimo.
Il risultato non è dei più confortanti: l’80% dà un’insufficienza. Ben il 70% in effetti ha confessato di essersi iscritto per trovare opportunità di lavoro o stage, ma la gran parte degli intervistati sostiene che dai primi incontri non ha ricevuto nulla di concreto.
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GARANZIA GIOVANI, I PRIMI RISULTATI – Dai primi sondaggi, emerge che ben il 70% dei 1.500 iscritti intervistati da Adapt e RdS si aspetta da Garanzia Giovani l’offerta di uno stage o di un lavoro. Questi ragazzi hanno aspettato di media 2 mesi per essere contattati, e a quel punto a stretto giro hanno ottenuto un colloquio. Da questi primi incontri, il 40% dice di aver ricevuto “offerte poco concrete”, il 43% "un generico riferimento a future offerte di lavoro o stage". Circa 1 su 10 riferisce di aver ricevuto una panoramica dettagliata sulle potenzialità di Garanzia Giovani. Lo 0.75% ha ottenuto la possibilità di un periodo all’estero, e un altro 2% la possibilità di frequentare un corso. A circa il 2.25% è stata proposta una generica possibilità di servizio civile. E poi? “Le faremo sapere”. Ma solo il 15% è stato effettivamente ricontattato.
LA VALUTAZIONE DEI GIOVANI – Forse per le eccessive aspettative da parte dei ragazzi, forse per la mancanza di proposte concrete, il risultato è una decisa bocciatura del piano Garanzia Giovani da parte dei diretti interessati. Addirittura, la maggioranza degli intervistati, il 27%, dà come voto un misero 1 alla sua esperienza. Il 9% dà invece un 2, pari percentuale assegna 3. Per l’11% la giusta valutazione è un 4, per il 21% è 5. La somma? L’80% dei ragazzi, 4 su 5, boccia senza pietà il piano Garanzia Giovani. O per lo meno i servizi sperimentati.
UN PUNTO DI PARTENZA – Questa ricerca è stata fatta per fornire “uno strumento in più al Ministro Poletti per gestire al meglio la Garanzia Giovani, tenendo conto delle istanze, dei suggerimenti, delle critiche di oltre 1.500 giovani che in queste settimane ci hanno raccontato la loro esperienza", come dichiarano Eleonora Voltolina e Michele Tiraboschi di Repubblica degli Stagisti e Adapt. Il loro lavoro ha messo in luce anche il fatto che circa il 70% dei monitorati è nella fascia d’età 25-29 anni: “È importante sottolineare questo – si legge sul rapporto - perché l’estensione del piano europeo dai 25 ai 29 anni è stata una richiesta del governo italiano, unica nel panorama europeo. I dati provano che se l’accesso fosse stato limitato agli under 25 le criticità di Garanzia Giovani sarebbero state ancora maggiori"
Carla Maria Ardizzone