
Sentirsi in "ritardo", e di conseguenza in difetto, durante gli anni universitari è più comune di quanto si possa pensare. La storia che arriva da Reddit racconta di una ragazza che, dopo aver superato con successo tutti gli esami della magistrale, non è riuscita a terminare la tesi a causa di una brutta depressione iniziata nel 2020.
“Sono fra qualche mese compirò 30 anni e mi sento (sono) una totale fallita”, scrive. Racconta di aver provato a curare la sua salute mentale senza successo e di sentirsi come “il fantasma di me stessa”.
Aggiunge poi “vorrei fare la rinuncia agli studi, lo so che sarebbe stupido farlo e perdere tutti gli esami, i miei genitori non la prenderebbero bene, però non riesco più a sopravvivere con questa spada di Damocle sulla testa. Scusate lo sfogo.”
Ecco il parere degli utenti.
Indice:
I consigli degli altri studenti: tra aiuto e incoraggiamento
La discussione che ne è seguita ha raccolto diverse risposte da parte di altri studenti e utenti che hanno vissuto esperienze simili.
C’è chi invita a vedere il traguardo come il coronamento di tutti gli sforzi fatti: “Sei davvero ad un passo dal prendere il pezzo di carta. Puoi provare a vederlo come il coronamento di tutti gli esami e della fatica fatta.”
Altri suggeriscono di chiedere aiuto, magari trasferendosi a un’università più semplice, pur di portare a termine la tesi: “Non alla tesi, fatti aiutare, copiala, passa a un università più facile ma veramente prova a finirla in qualche modo, poi quando ne avrai 40 di anni potrai dire di non aver mollato.”
La forza di non arrendersi, anche con disturbi mentali
Non manca chi sottolinea l’importanza di non arrendersi, soprattutto per chi affronta anche disturbi mentali:
“L'unico fallimento sarebbe lasciare il percorso incompiuto ora che sei vicina al traguardo! Ricordati la storia della tartaruga e della lepre: la vittoria si raggiunge a piccoli passi. Per tutti coloro che affrontano un disturbo mentale il percorso è ancora più in salita rispetto agli altri: giudicheresti altrettanto aspramente qualcuno che nelle tue stesse condizioni ti raccontasse tali difficoltà? Non credo proprio! Ama te stessa e perdonati, perché non hai di che biasimarti.”
Un’esperienza di blocco superato: il racconto di uno studente
Un’altra testimonianza arriva da un ex universitario che ha concluso la magistrale bloccandosi sulla tesi.
“Durante la magistrale avevo finito gli esami in tempo con una media ottima, poi nella stesura della tesi qualcosa si è arenato. Ho iniziato a lavorare, ho perso di vista l'obiettivo, ho rimandato diverse volte l'appello, provando a iscrivermi e poi cancellandomi prima della scadenza. Un incubo.”
Racconta come la terapia lo abbia aiutato molto, ma che alla fine è stato necessario superare “quel muro mentale” e semplicemente “farlo”. Descrive il piacere che gli dava lavorare sulla tesi, nonostante la difficoltà pratica nel portare avanti il lavoro e la sensazione di insoddisfazione.
Le parole finali: ognuno ha il suo percorso
L'ex studente conclude, poi, con un consiglio che si rivolge direttamente a chi sta vivendo queste difficoltà:
“Capisco benissimo come ti senti, ma la verità - come spesso accade - è che siamo i peggiori giudici di noi stessi. Le persone attorno a noi ci capiscono e ci vogliono bene, le aspettative che sentiamo venire dall'esterno sono in realtà nostre, e non merita isolarsi (nè, tantomeno, rinunciare agli studi!) per combattere un sentimento di inadeguatezza che non ha ragione di esistere. Ognuno ha il suo percorso, e le persone che ti vogliono bene te ne vorranno indipendentemente dai tuoi risultati.”