C.Galgano
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8 min lettura
Laurearsi con tre anni e mezzo di ritardo

Perché non essere nei tempi ci fa così paura? Tutta questa fretta di fare le cose fatte bene e nei tempi giusti…ma i tempi giusti per chi? In ambito universitario, tantissimi studenti considerano un fallimento laurearsi in ritardo rispetto al “normale”.

Molti, arrivati ad una certa età, si chiedono se valga ancora la pena concludere il percorso accademico intrapreso.

Anche una studentessa si è posta questa domanda e ha deciso di rivolgersi alla community di Reddit, che offre una valvola di sfogo in molte situazioni, per trovare una risposta. Tantissimi utenti hanno deciso di commentare e di dispensare consigli, raccontando le proprie esperienze personali.

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Ha ancora senso laurearsi con 3 anni e mezzo di ritardo?: questa la domanda che compare nel titolo del post, che una studentessa di 22 anni ha pubblicato sulla piattaforma Reddit. “Ho 22 anni (quasi 23) e frequento una triennale umanistica che mi piace moltissimo ma nella quale, per diversi problemi di salute e personali che si sono accumulati dopo la maturità, mi troverò a laurearmi in ritardo.” racconta la ragazza.

Ho perso i primi due anni (19-21 anni) per un cambio facoltà un po‘ tardivo, ma anche nella nuova facoltà non riuscirò più a laurearmi in corso per alcuni motivi. Facendo un calcolo approssimativo finirei la triennale intorno ai 24/25 anni. Specifico che nel mentre non ho lavorato, salvo fare occasionalmente la conversatrice in lingua.” 

Sono state proprio le difficoltà legate alla scelta della facoltà che hanno messo in crisi la studentessa, che per un periodo ha vissuto un rapporto doloroso con l’università e con gli esami: “ Ho legato tutto il mio valore di essere umano al rendimento universitario e ho finito per convincermi che non posso più essere voluta bene o apprezzata intellettualmente a causa del mio ritardo, che la mia vita relazionale è già finita perché nessuna persona matura potrebbe tollerare accanto a sè una partner così indietro nella vita, così ‘stupida’. Inutile dire che questa spirale di pensieri ha peggiorato ancora di più il mio rapporto con l’università, facendomi entrare in un circolo vizioso di evitamenti, esami rimandati ‘perché si può sempre studiare di più’ e altre difficoltà psicologiche.” 

Dopo aver intrapreso un percorso di sostegno psicologico, che ha migliorato il suo rapporto con l’università, la ragazza teme che continuare a studiare a questa età, sarebbe inutile e compromettente per il futuro nel mondo del lavoro e non solo: “Rimane in ogni caso il fatto che, se anche continuo „bene“ (cosa che ora mi sento in grado di fare, dopo anni che solo vedere i manuali universitari mi creava una morsa allo stomaco), sono troppo indietro per laurearmi prima dei 24/25 anni. Ha ancora senso proseguire? In generale, ho ancora delle possibilità (lavorative, sentimentali) nella vita o mi sono già giocata ogni possibilità di un‘esistenza felice, di non rimanere sola perdendo 3 anni dopo il liceo?

 

I commenti al post

Tantissimi i commenti di solidarietà e supporto scritti dagli altri utenti di Reddit. Diverse persone, tra cui uno studente di Medicina, hanno condiviso le proprie esperienze e dispensato consigli: “Lo dico con tutto il cuore. Chi se ne frega quando o come ti laurei, che voto prendi etc. L'importante è  che è qualcosa che tu vuoi fare per te stesso/a. Ognuno ha il proprio percorso nella vita, laurearsi in tempo o con un voto alto non ti renderebbe migliore o peggiore di altri. Queste cose non dicono molto delle tue capacità, voglia di fare o impegno. Hai avuto delle difficoltà nel tuo percorso, perché metterti in croce per questo? Se avessi dovuto congelare il tuo percorso per una malattia fisica, avresti detto le stesse cose? Non credo. Quindi non farlo ora. Sei stato male, da ciò che dici sei in via di guarigione e anche sulla strada per raggiungere i tuoi sogni. Questo è l'importante. BTW, ho 26 anni, sto facendo medicina. Sono entrata un anno dopo il consueto e mi laureo (se tutto va bene) a marzo quindi in "ritardo" per fare il concorso quest'anno. Non mi sento inferiore ai miei compagni che si stanno laureando ora, con voti magari anche più alti, e che sono entrati nell'anno "giusto". Quindi non preoccuparti ok? Stai andando bene così, l'importante è che tu sia felice e che tu stia inseguendo i tuoi progetti (progetti che vuoi fare, non che devi fare perché altrimenti ti potresti sentire una scartina). Tutto il resto è superfluo.


Un’altra studentessa ha incoraggiato l’autrice del post a non fermarsi: “Guarda io sono nella tua stessa identica situazione solo alla conclusione degli anni fuori corso (nel mio caso 4). Oggi ho fatto la discussione della tesi di triennale. Onestamente non ho molta soddisfazione per il risultato ottenuto (media del 22.78) e il mio relatore ci ha messo del suo a farmi passare male gli ultimi mesi di università. D'altra parte ora ho una preoccupazione in meno e famiglia e amici nonostante tutto dicono di essere orgogliosi di me e la cosa mi rincuora molto. Mi sento un po' persa perché per tutto questo tempo l'unica cosa/traguardo che avevo era proprio quello ma ora ho tutto un mondo da scoprire. In ogni caso non mi sono arresa alle difficoltà e questo è comunque apprezzabile. Concentrati sulle piccole soddisfazioni e passo passo ce la fai, non arrenderti!

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