
Study.eu, risorsa online per gli studi universitari in Europa, ha realizzato una classifica che mette a confronto la qualità dell'istruzione superiore, costi, qualità della vita e opportunità di lavoro. Vincono, anche abbastanza nettamente, gli atenei tedeschi (83.2 di indice). Poi le università inglesi (69,8), olandesi (66,1), francesi (63,8) e quelle svedesi (60,6) che chiudono la top five. Gli atenei italiani? Solo all'ottavo posto (57.1) peggio di quelli russi e svizzeri, meglio degli atenei belgi e norvegesi che chiudono il ranking dei primi dieci posti.
La classifica
Così come rende noto il Corriere della Sera, la lista è ordinata sulla base di tre criteri: education, ossia la presenza di università ben posizionate nelle principali classifiche internazionali, pesa 50 punti; cost, le rette universitarie, ma anche il costo della vita nel Paese preso in esame, valgono un massimo di 30 punti; Life&Career, qualità della vita e opportunità di lavoro, è l’ultimo criterio, che aggiunge fino a 20 punti. In generale, risulta che meglio studi, prima e meglio troverai lavoro. La Germania è anche il miglior luogo dove studiare, sotto tutti gli aspetti esaminati. Per la qualità dei corsi e degli atenei svettano quelli teutonici: poi Olanda, Regno Unito, Olanda e Russia. Italia al nono posto davanti alla Danimarca, ma dietro anche a Svezia, Francia, Svizzera e Irlanda.
Le università più abbordabili
Per quanto riguarda, invece, i costi, le università più "abbordabili" sono in Ungheria (ma per i locali la retta annuale corrisponde al 90% del salario medio), Polonia, Serbia, Romania, Turchia. La Germania si posiziona all'ottavo posto, poi Lituania e Francia. Per quanto riguarda, invece, la qualità della vita (prodotto interno lordo pro capite, speranza di vita, libertà, generosità, sostegno sociale e livello di corruzione nel governo o negli affari), il Regno Unito è davanti a tutti, poi nell'ordine Norvegia, Islanda, Irlanda, Olanda, Germania, Svizzera, Danimarca e Austria. Gli altri fattori esaminati sono il tasso di disoccupazione locale tra i laureati, la conoscenza della lingua inglese, le possibilità, dopo la laurea, di trovare un lavoro coerente con gli studi fatti.