
L’esame più “difficile” d’Italia continua a mietere vittime. Ne avevamo già parlato a seguito di alcune segnalazioni degli studenti, ma da allora sembra che la situazione all’Università degli Studi dell’Aquila non sia migliorata.
Si tratta di Chimica o, più precisamente, Tecnologia dei materiali e dei calcestruzzi, che continua a essere considerato da molti studenti di Ingegneria Civile dell'ateneo abruzzese come l’ostacolo più duro dell’intero percorso accademico.
Una prova che non pochi definiscono “insormontabile” e che, negli anni, ha visto tentativi ripetuti anche oltre le venti volte, fino a casi estremi di 26 appelli sostenuti prima di riuscire a raggiungere il 18.
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2 promossi su 15
Negli ultimi mesi sempre più studenti hanno raccontato la situazione, ma senza ottenere alcun risultato: secondo le segnalazioni riportate da 'Ilcapoluogo.it', all’ultimo appello di novembre, particolarmente atteso da chi sperava di laurearsi a dicembre, sarebbero stati promossi soltanto due candidati su una quindicina di iscritti.
Per molti, questo significa dover rinviare la seduta di laurea ancora una volta.
Percentuali di bocciatura troppo alte
Non è la prima volta che gli studenti denunciano percentuali di bocciatura così alte, che rendono l’esame angosciante per chi lo deve ancora affrontare e, potenzialmente, capace di rallentare o addirittura bloccare il percorso universitario.
Alcuni studenti hanno raccontato a più riprese come, in media, fossero necessari almeno sei tentativi per superare la prova, riportando le storie di chi aveva accumulato fino a venti o ventisei ripetizioni.
Segnalazioni che hanno portato l’Ateneo ad avviare un monitoraggio delle carriere e a introdurre attività di tutoraggio per lo studio individuale della materia.
Eppure, stando alle testimonianze più recenti, la situazione non risulterebbe cambiata in modo significativo. Anche nelle ultime settimane c’è chi ha spiegato di aver studiato per mesi, di aver partecipato alle esercitazioni, richiesto ricevimenti e affrontato la prova più volte, senza però riuscire a ottenere un esito positivo.
Il peso di un esame che decide il futuro accademico
Per gli iscritti a Ingegneria Civile all'Univaq, dunque, l’esame di Chimica rappresenta concretamente una barriera che incide sul percorso universitario. Alcuni studenti raccontano di essersi ritrovati bloccati per anni, altri di aver valutato l’ipotesi di rinunciare agli studi.
Una situazione che ha alimentato proteste, discussioni interne e richieste di intervento. Senza però che, almeno per ora, si siano registrati cambiamenti sostanziali negli esiti degli appelli.
La speranza degli studenti è che il monitoraggio avviato dall’università possa portare, nei prossimi mesi, a risultati più tangibili. Nel frattempo, l’ultimo appello conferma ancora una volta un trend che ormai da anni segna la vita accademica di centinaia di giovani ingegneri.