Redazione
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Cambiare facoltà: da biologia a lettere, da medicina a ingegneria. Le scelte radicali degli universitari articolo

Nel percorso accademico di ogni studente universitario, il cambio di rotta può rappresentare una svolta significativa e spesso inaspettata. Sempre più frequentemente, ci troviamo di fronte a giovani che, dopo aver intrapreso un percorso di studi, decidono di orientarsi verso ambiti completamente diversi

Non si tratta di un capriccio: il cambio di percorso di studi può essere guidato da nuove scoperte personali, aspirazioni professionali o una rinnovata passione che ridefinisce i propri obiettivi. Sulla piattaforma Reddit alcuni studenti hanno voluto riportare la propria storia per rimarcare ancora una volta come non sia mai troppo tardi per inseguire i propri sogni e inclinazioni.

Il post Reddit

Tutto è partito dal post di un utente in cerca di ispirazione: “Trovo molto ispiratori e interessanti i racconti di chi studiava/ha studiato qualcosa e poi di colpo nella vita ha capito di voler fare altro e si è rimesso in gioco da capo in un campo estremamente diverso. Perciò, se avete questo tipo di storie, questo è il vostro momento per raccontarle”. Gli studenti si sono riversati in massa commentando ognuno con la propria esperienza di studio. Il risultato è stata una lunga serie di esempi che certificano ancora una volta come cambiare facoltà in corso d'opera sia una cosa più comune di quanto si pensi.

Cambio di facoltà: le esperienze degli studenti

Qualcuno infatti scrive: “A tre esami dalla triennale in matematica ho deciso che la matematica moderna era troppo per me e non ero adatto e mi frustrava. Ho perso un po' di tempo, ho studiato linguistica, lavorato. Mi dava fastidio la carriera lasciata a metà e a un certo punto ho deciso che dovevi concluderla. Tornando a studiare matematica mi sono appassionato alla storia della matematica, ho seguito un po' di corsi in più a metà tra matematica e storia anche dopo la laurea. Ora mi immatricolo a storia per continuare questa cosa, sempre a tempo perso continuando a lavorare. Se si capisce che una strada è quella sbagliata, il momento giusto per cambiare è ieri. Trovarsi intrappolati in una carriera sbagliata è un pericolo troppo grosso”.

C'è poi chi si è accorto, a un passo dalla laurea, che il settore in cui sarebbe finito a lavorare non era esattamente quello dei suoi sogni: “Laureata in biologia, sto a tipo 5 esami dalla fine della magistrale e con 3 anni di esperienza lavorativa nel settore alle spalle ho capito che quello per cui ho studiato lavorativamente parlando mi fa altamente VOMITARE

A settembre mi iscriverò ad una facoltà umanistica nella speranza di non vivere le mie giornate rimpiangendo il giorno in cui sono nata. Probabilmente lavorativamente parlando non servirà ad un **** ma l'illusione di poter cambiare vita e nel mentre studiare qualcosa che mi piace mi dà quel briciolo di speranza di cui avevo bisogno”.

Da Scienze Politiche a Economia, passando Ingegneria

Alcuni utenti descrivono cambiamenti radicali, ma necessari per essere in pace con se stessi: “Medico, ora ingegnere. Passato ad ingegneria dopo qualche anno di lavoro dopo la specializzazione in una clinica. Mai pentito per mezzo secondo.

È stato un percorso accademico molto più bello (si ragiona e non si impara a memoria - e a medicina sono uscito bene, media alta, ecc.), ho conosciuto persone molto più sveglie e ho trovato un lavoro meglio pagato e che mi permette di lavorare da remoto (obbligo di presenza solo alcuni giorni al mese) in ambito R&D. Tra l'altro ho scoperto di non essere stato il solo a uscire da medicina e tendenzialmente nessuno si è pentito. Uno pneumologo di Firenze che conoscevo è finito a fare il ristoratore. Altri informatica o altre STEM. Tutti molto più sereni”.

E nonostante il cambio di rotta, non sempre si arriva subito al traguardo: “Questo post è per me? Mi sono iscritta a scienze politiche, dopo 2 mesi ho presentato la rinuncia agli studi e mi sono fatta l’anno sabbatico. Poi mi sono trasferita in Inghilterra a fare economia del turismo. Dopo un anno mi faceva schifo. Bene, cambio radicalmente. Ho triennale in ingegneria aerospaziale a pieni voti e sto finendo magistrale in ingegneria spaziale, venendo da un liceo linguistico. È stata un’odissea. I miei anni universitari sono stati veramente pesanti tra un cambio e l’altro, non pensavo di uscirne mai. Per fortuna ora sono sicura di quello che mi piace, e sto lavorando all’agenzia spaziale europea. Una storia a lieto fine” commenta divertita una studentessa.

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