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La ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, è intervenuta alla presentazione del libro "Ero studente. Il desiderio di prendere il largo" di Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss. Nel libro si affronta il problema dello scollamento tra metodi di insegnamento legati al passato e un mercato del lavoro che corre sempre più in fretta verso il futuro. Si parla anche di università e di come aumentare il numero degli iscritti, tema tornato di grande attualità dopo l'indagine de La Repubblica - basata su numeri del Miur - in cui si segnala la tendenza positiva sul fronte degli iscritti, dopo anni di calo. Per avere più matricole negli atenei, ha detto la ministra Fedeli, "ci dobbiamo impegnare molto di più su orientamento e diritto allo studio".

Cambiare verso

Per invertire la tendenza - sottolinea la responsabile dell'Istruzione - dobbiamo investire sul diritto allo studio, togliendo quegli ostacoli che impediscono, per provenienza economica o sociale, ai talenti” di iscriversi all'università. Allo stesso tempo, però, ha detto Fedeli, dobbiamo "anche sviluppare molto di più le capacità di orientamento nelle scuole superiori, ma anche dentro le medie".

Borse di studio

"Daremo le borse anche agli idonei non aventi diritto. Non è possibile - aggiunge - che ci siano regioni come Lombardia dove tutti o quasi gli idonei in graduatoria riescono ad ottenere la borsa di studio, e altre in cui, soprattutto al sud, pur idonei non ottengono alcun sostegno economico. Stiamo lavorando in ambito di conferenza Stato Regioni per intervenire su questa problematica".

Situazione complicata

La situazione, infatti, rimane difficile, malgrado le regioni abbiano beneficiato del fondo integrativo statale per le borse di studio di 217 milioni.

“I dati di quest’anno, inviati ieri ai Rettori delle Università, vedono un aumento di circa il 20% degli idonei rispetto allo scorso anno, confermando che l’innalzamento della soglia ISEE a 23.000 euro era una necessità improrogabile per reintegrare gli studenti esclusi dal nuovo ISEE. Chiediamo che ora si adeguino tutte le Regioni, anche Molise e Campania, dove la soglia è ferma sotto i 16.000 euro” dichiara Andrea Torti, Coordinatore Nazionale di Link - Coordinamento Universitario.

"Se da un lato, le Regioni che garantiscono la borsa di studio a tutti gli idonei e mantengono i requisiti di reddito al massimo possibile sono sensibilmente aumentate negli anni, dall’altro i dati di moltissime regioni rimangono drammatici: in Campania gli idonei sono solo il 55%, Calabria il 67% e in Sicilia l’80%. Il Veneto ha annunciato solo lo scorso 7 giugno il pagamento di tutte le rate di dicembre e in Puglia vige ancora una situazione di incertezza con ancora 1500 persone che non hanno ricevuto la prima rata della borsa di studio," aggiunge Torti.

“Ora non c’è più tempo, occorre invertire la rotta a partire dalla necessaria copertura di tutte le borse di studio: le Regioni devono fare la propria parte già a partire da quest’anno, garantendo il 40% dei fondi statali, e lo Stato deve intervenire urgentemente", conclude il sindacato.

Data pubblicazione 14 Giugno 2017, Ore 14:26
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