Le tasse universitarie aumenteranno per tutti gli studenti o forse no? Per capirlo analizziamo insieme che cosa dice il testo della spending review e cerchiamo di capire che cosa succederà dal prossimo anno accademico.
LA MODIFICA CHE RIGUARDA LE TASSE - Il testo di quella che è ormai nota come spending review (decreto legge che prevede una serie di provvedimenti per contenere le spese dello Stato e superare l’attuale crisi economica) è stato modificato e oggi sarà votato al Senato. La modifica prevede che per gli studenti che hanno un reddito familiare sotto i 40.000 euro, l'aumento delle tasse non potrà superare l'incremento dell'inflazione. E questo che cosa significa?
SALVI I PIÙ POVERI? - Secondo quanto riportato da parte della stampa, tra cui Tecnica della Scuola, questo emendamento funzionerebbe come un “calmiere per le tasse universitarie pagate dagli studenti con un basso reddito familiare”. Ma non tutti sono d’accordo. Altri quotidiani, tra cui il Corriere della sera, gridano al rincaro delle tasse universitarie per tutti gli iscritti.
AUMENTI PER I FUORICORSO - In realtà, secondo l’interpretazione del Corriere, ad aumentare saranno di sicuro le tasse per gli studenti fuoricorso: aumento del 25% chi ha un ISEE inferiore a 90.000 euro, del 50% se l’ISEE è compreso tra 90.000 e 150.000 euro, del 100% quando l’’ISEE supera i 150.000 euro.
PAURA PER STUDENTI IN CORSO - Per gli studenti in corso, invece, la questione è un po’ più complicata. Tra il 2013 e il 2016 gli studenti con un reddito, misurato attraverso l’ISEE, non superiore ai 40.000 euro, non vedranno aumentate le tasse universitarie se non di una piccola somma relativa al tasso di inflazione. Per tutti gli altri studenti in corso, ma con un reddito più alto, che cosa succederà? Nel silenzio della normativa, pare che le Università potranno decidere in maniera autonoma se aumentare le rette e di quanto.
Cristina Montini
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