
L’impatto con il mondo universitario può non essere semplicissimo: ecco una piccola guida che potrebbe aiutarvi ad ambientarvi durante il vostro anno da matricola.
Finalmente. Niente più lezioni ogni mattina per sei giorni a settimana, materie che interessano meno, interrogazioni a sorprese. Dopo 13 anni in cui la vita di un ragazzo era scandita per 9 mesi all’anno dallo svegliarsi e andare a sedersi a un banco per 5-6 ore nel corso della mattinata, con un iter sempre uguale a prescindere dal livello di competenza richiesto con il passare degli anni, la vita universitaria per una matricola appare come un’oasi di libertà. Peccato che un periodo tanto lungo a contatto con un modello scolastico di un certo tipo porti quasi subito a trovarsi un po’ spaesati con la nuova realtà, a faticare a comprenderne i ritmi, le esigenze, i metodi di studio e anche di vita al suo interno. L’impatto con il mondo universitario non è mai semplicissimo per le matricole, che devono per forza di cose cambiare il loro modo di pensare e di vivere l’istituzione scolastica divenuta ormai universitaria.L’ambientamento insomma richiede un po’ di tempo, e anche qualche buona dritta specifica che possa velocizzarlo: il rischio è di bruciare la propria carriera, o quantomeno partire molto al rilento, a causa di un semplice inserimento tardivo nelle dinamiche universitarie. Ecco alcune cose da tenere a mente per evitare che ciò accada.
Frequentare con giudizio
Memore della vecchia scuola superiore, in cui nelle ore di lezione la matricola era costretta a seguire ogni materia, è errore comune frequentare ogni corso, magari anche degli anni successivi. Il problema è che poi si dovranno anche dare gli esami, sbocco non scontato per una persona al primo anno che ancora non ha assorbito i ritmi di studio ben diversi rispetto al liceo. E’ quindi molto più raccomandabile selezionare, dopo alcune lezioni di orientamento, quali corsi seguire e quali invece non frequentare o rimandare, privilegiando una maggiore attenzione agli esami più difficili o a quelli che premiano maggiormente i frequentanti, magari con preappelli o carico di studio meno imponente. In questo modo si riusciranno a seguire meglio i corsi più ostici, evitando di perdere tempo con lezioni meno utili.Controllare siti e bacheche
L’istituto universitario non dà avvisi sul libretto o comunicazioni a casa, si presume che gli studenti ormai maggiorenni siano in grado di gestirsi e informarsi per conto proprio. Per questo motivo le matricole dovranno subito prendere l’abitudine di controllare periodicamente le bacheche in università, così come i vari servizi web con cui l’ateneo comunica gli avvisi agli studenti: il sito di ateneo e della specifica facoltà, l’indirizzo mail istituzionale, gli avvisi sul sito stesso. In questo modo non vi perderete le scadenze importanti, come le tasse, la compilazione del piano di studi e l’iscrizione agli esami.Confrontarsi con gli altri
L’unione fa la forza, e mai come nel caso dell’ingresso in un contesto nuovo e sconosciuto è necessario l’aiuto di compagni d’avventura. Per quanto magari siate timidi o poco socievoli, cercate di legare a lezione o nelle varie biblioteche o aule studio con i vostri colleghi: in fondo, siete tutti sulla stessa barca e ognuno ha bisogno dell’aiuto del prossimo. Confrontarsi con gli altri studenti può portarvi a conoscere elementi e notizie di cui magari non sapevate l’esistenza, aiutandovi anche nei primi “piani” di organizzazione di studio in vista di un esame, nonché nel sostegno e nell’aiuto durante la stessa preparazione. Utilissimo anche cercare l’appoggio di studenti degli anni successivi al vostro: molte università organizzano vari “progetti tutor” in cui gli studenti più grandi aiutano le matricole ad ambientarsi nell’università, in particolar modo per quanto riguarda le complicate componenti burocratiche (tasse, piano di studio, scadenze varie che le matricole all’inizio non conoscono), ma anche per un eventuale sostegno psicologico e motivazionale con la testimonianza di chi ha già fatto a suo tempo la stessa esperienza.Vivere da fuori sede in modo consapevole
Non sono pochi gli studenti che scelgono di frequentare un ateneo lontano dal proprio paese d’origine, ritrovandosi così, spesso per la prima volta in assoluto, lontano dalla famiglia e magari da solo. E’ un’esperienza importante che fa crescere molto sotto il profilo umano, ma può essere complicato all’inizio, acuendo le difficoltà di ambientamento col mondo universitario. Potrete comunque sfruttare l’università anche in quest’ambito: gli atenei e i siti web attinenti sono pieni di annunci di ricerca o offerta di alloggi, inoltre lo status di fuori sede offre numerose agevolazioni sull’affitto, compresa anche una borsa di studio per le case offerte dall’università stessa. Sarà comunque utile conoscere un minimo la città e le sue possibilità di spostamento prima di prendere casa e ritrovarsi magari lontanissimi dall’università; inoltre, per quanto l’esperienza sia importante e molto formativa, è fondamentale che non distolga troppo dallo studio, perché non diventi solo una vacanza.Superare la paura dei professori
Nel corso dell’esperienza scolastica il professore assume il più delle volte la forma di un’entità lontana e quasi astratta, messa su quella cattedra solo per spiegare e in seguito giudicare. La verità è che gli insegnanti, di ogni livello scolastico e universitario, sono prima di tutto persone, e l’università in particolare offre la possibilità di un rapporto più informale con i professori: non abbiate dunque paura a fare domande o esporre idee durante la lezione, rendendo la stessa ora una sorta di dibattito piuttosto che una piatta lezione frontale. Superate inoltre l’intrinseca paura del ricevimento: i professori sono tenuti a mettere a disposizione del tempo per gli studenti, che possono dunque andare a confrontarsi su qualsiasi tematica legata alla corso tenuto da un determinato professore. Sfruttate appieno questa possibilità, senza che il timore reverenziale ve la faccia sfuggire.
Il mondo universitario insomma cambia parecchio le carte in tavola: dalle lezioni più elastiche e spesso non obbligatorie, allo studio più approfondito ma diluito nel corso dei semestri, fino al rapporto coi professori e alla vita universitaria stessa. Non fatevi dunque spaventare dall’impatto iniziale: prendendoci un attimo le misure, capirete che l’università è certamente impegnativa ma anche molto soddisfacente.