
Troppi anni per laurearsi e per ottenere poi voti bassi. Per gli universitari non sembra contare molto il punteggio di laurea, o meglio di laurea triennale. Specie se il loro percorso di studi non si ferma lì, ma continua con la magistrale.
Ma l'eccellenza non arriva mai, nemmeno dopo la laurea di primo livello. Nello specifico, la maggior parte dei laureati triennali ottiene un voto pari a 99, dei laureati a ciclo unico a 103 e dei laureati magistrali biennali a 107. E in ogni caso la laurea arriva mediamente con un anno e mezzo di ritardo nella maggior parte dei casi facendo sì che i fuori corso diventino più degli studenti in corso. Lo dice il XVII rapporto AlmaLaurea sul profilo dei laureati 2014. Ma davvero il problema sono gli studenti che non hanno voglia di impegnarsi?ALLA TRIENNALE: IN RITARDO E ACCONTENTANDOSI - Per ottenere una laurea di primo livello, la famosissima triennale, basterebbero 3 anni. Eppure la maggior parte degli universitari italiani ne impiega quasi 5, per l'esattezza 4.6. È perchè puntano alla lode, dite? Non sembrerebbe, visto che la maggioranza si accontenta di ottenere un voto di laurea pari a 99. Ma perchè i ragazzi non puntano nemmeno al 100 su una base che invece li può far arrivare al 110 accompagnato dalla lode?
MAGISTRALE: TROPPI FUORI CORSO - Probabilmente perchè non hanno intenzione di fermarsi alla triennale. Infatti, dai dati di AlmaLaurea, sembrerebbe proprio che per gli universitari, quello che conta davvero è il voto dell'ultimo diploma di laurea ottenuto. Lo dimostrerebbe il fatto che la maggioranza dei laureati che prende una laurea magistrale biennale dopo la triennale, ha un voto medio di 107, ben 8 punti di differenza dal voto medio della laurea di primo livello. Ma anche in questo caso ci arriva in ritardo: ad essere fuori corso sono 2 su 3 ed impiegando una media di quasi 3 anni a completare un percorso che ne richiede 2.
Anche tu rischi di laurearti in ritardo, ma non per causa tua? Guarda il video!
CICLO UNICO: NON SI ARRIVA MAI ALL'ECCELLENZA - Le cose vanno leggermente meglio per chi si laurea con un percorso a ciclo unico. In questo caso i fuori corso diminuiscono arrivando ad essere il 46%, comunque ancora troppi. La maggioranza degli universitari che intraprendono la strada del ciclo unico impiegano mediamente 7 anni ad arrivare alla laurea, 2 in più di quelli pensati. E comunque non riescono a raggiungere l'eccellenza: mediamente la maggior parte dei casi termina i suoi studi con un voto non superiore al 103.
TROPPI FUORI CORSO, MA DI CHI È LA COLPA? - Insomma, da una lettura veloce dei dati di AlmaLaurea, sembrerebbe proprio che gli universitari italiani non abbiano voglia di impegnarsi, si laureino tardi e con risultati scarsi nella maggior parte dei casi. Una maggior parte che supera quella che dovrebbe essere la normalità: mediamente a laurearsi fuori corso nel 2014 è stato più di 1 studente su 2. Proprio per evitare fenomeni come questo, dove i fuori corso superino di gran lunga il numero degli studenti in corso, lo scorso novembre il ministro Giannini ha firmato il decreto di ripartizione del Fondo per il Finanziamento Ordinario (FFO). Decreto che permette di assegnare il 20% delle risorse disponibili in base al Costo standard di formazione per studente in corso. In corso, appunto. Questo significa che più sono i fuori corso di un ateneo, più quell'ateneo riceverà meno risorse. Ma basterà a far sì che gli studenti si laureino nei tempi stabiliti evitando che diventino, come li aveva definiti Michel Martone, degli "sfigati fuori corso"?
Serena Rosticci