
Milano e Bologna restano le città più care d’Italia per gli affitti universitari, seguite a breve distanza da Roma e Firenze. Ma i rincari più consistenti si registrano altrove: Trento, Padova, Torino e Venezia sono le piazze che, negli ultimi anni, hanno visto gli aumenti più considerevoli.
Secondo 'Il Sole 24 Ore', che ha analizzato i dati dell’Ufficio Studi Locare, il mercato degli affitti per studenti universitari ha conosciuto una vera e propria impennata: in soli quattro anni i prezzi sono cresciuti in media del 45%.
Solo nel 2025, affittare una stanza singola è costato oltre l’11% in più rispetto all’anno precedente, con picchi record - in alcune città - fino al 30-40% nel giro di dodici mesi.
La mappa degli aumenti
A Bologna, il rialzo complessivo dal 2021 ha raggiunto il 73%, seguita da Trento (+70%), Padova (+61%), Torino e Venezia (entrambe intorno al +60%), fino ad arrivare a Milano (+44%) e Roma (+41%).
Il report, inoltre, fa notare che si tratta di incrementi decisamente più rapidi rispetto a quelli che interessano le abitazioni tradizionali (monolocali, bilocali o trilocali) segno che il mercato degli studenti segue ormai logiche proprie.
Condividere conviene
E intanto i canoni continuano a crescere senza sosta, mentre la forbice tra domanda e offerta si allarga sempre di più, soprattutto per le camere singole. Che sono ormai la soluzione preferita dagli studenti, mentre le doppie perdono attrattiva e in molte città rischiano addirittura di scomparire.
Chi sceglie di condividere, tuttavia, riesce ancora a risparmiare in media tra il 20% e il 25% rispetto al costo.