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Caro affitti, studenti competono con i turisti e i prezzi salgono alle stelle

Studenti contro turisti, il conflitto è servito. Negli ultimi tempi, i muri delle grandi città sono tappezzati di scritte che recitano più o meno lo stesso messaggio: 'Tourist go home'. Da mesi ormai si parla di overtourism, il fenomeno che vede le grandi città prese d'assalto da centinaia di migliaia di turisti.

Se da un lato questo è un bene per l'economia, dall'altro, gli arrivi – spesso massicci durante il periodo estivo – hanno provocato un vero e proprio cortocircuito.

La domanda di alloggi e case vacanza è infatti schizzata alle stelle, facendo le fortune dei colossi online degli affitti brevi per le vacanze. Così, perlomeno nelle grandi città, quelle che potrebbero essere sistemazioni per gli universitari fuorisede, diventano case vacanze destinate ai turisti. Gli studenti, già da tempo sul piede di guerra per l'emergenza abitativa hanno denunciato con forza questa situazione. 

Le difficoltà nella ricerca di un'abitazione

In Italia oggi gli affitti brevi sono 620mila, erano 89mila dieci anni fa. Affittare ai turisti – piuttosto che a studenti e lavoratori fuorisede - conviene due volte: perché arrivano, pagano di più (per pochissimi giorni) e se ne vanno senza creare troppi problemi ai proprietari di casa. All'exploit delle abitazioni destinate ai turisti segue inevitabilmente la riduzione dell'offerta abitativa per gli universitari. In poche parole: ci sono sempre meno case e sono sempre più care.

Un'indagine realizzata dall'Unione degli Universitari, in collaborazione con Cgil e Sunia, evidenzia come il 62% dei fuorisede abbia serie difficoltà nella ricerca di una sistemazione. Colpa – dicono ragazze e ragazzi – di una domanda fuori controllo e, soprattutto, della mancanza di politiche volte a regolare il mercato degli affitti brevi. 

Gli affitti brevi "rubano" le case agli studenti?

A Roma gli studenti non hanno dubbi: “Gli affitti brevi ci rubano le case. Studiare e abitare nella stessa città sta diventando un lusso” spiega Alessandro Buscella, nuovo coordinatore UdU, a 'La Repubblica'. E, a ben vedere, è proprio così: secondo un report di Immobiliare.it una singola costa in media 461 euro al mese, una doppia 266 euro. A Milano la situazione non è mai stata tanto drastica: per un letto in zona universitaria servono 637 euro, ci sono annunci che arrivano a 750 euro. Non va meglio a Napoli. Laddove si riesca a trovare una sistemazione – spiegano gli studenti – bisogna comunque fare i conti con un prezzo medio lievitato del 16%. Così come anche a Palermo, Siena (impennata del 60%) e Firenze.

Già mesi fa il portale di Airbnb aveva commentato questa delicata situazione. “Gli studenti sono una residenzialità specifica, la loro aspettativa è avere affitti a prezzi sussidiati, ma il libero mercato non può arrivare alla soluzione, non si può chiedere a un proprietario di affittare sottocosto”, spiegava il responsabile italiano Giacomo Trovato.