Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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ricerca Adecco: il lavoro si trova sui social

Può rappresentare una chance in più per trovare lavoro ma anche un punto a sfavore: il mondo dei social, sempre più presente nella vita e nelle scelte delle nuove generazioni, mette lo zampino anche nella ricerca di un impiego.

E vale decisamente la pena capirne i meccanismi. I dati che emergono dalla ricerca di Adecco “Il lavoro ai tempi del #SocialRecruiting”, condotta su 1.500 recruiter provenienti da 24 paesi e oltre 17.000 persone in cerca di lavoro, in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano e per la prima volta a livello mondiale, parlano chiaro.

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Fonte ManpowerGroup

SELEZIONE SOCIAL - Nel 2013 più della metà delle attività di selezione è avvenuta su Internet, nel 53% dei casi, e nel 2014 si prevede che il trend continui a crescere fino 61%.I risultati mettono quindi in evidenza che i social media saranno sempre più importanti nel processo di ricerca e selezione del personale.

BOOM IN ITALIA – E i dati che si riferiscono al trend italiano sono ancora più alti. In Italia la ricerca è stata condotta su 7.597 candidati e 269 selezionatori. Il 67% degli intervistati ha confermato di usare i social network per cercare lavoro contro il 53% del 2013. “Linkedin – sottolinea Adecco - è il canale più utilizzato con il 41%, seguito da Facebook con il 23%. Sempre nell’ultimo anno, il 56% degli intervistati ha diffuso il proprio CV attraverso i social media e il 7% ha trovato lavoro grazie ai social. Erano rispettivamente il 30% e il 2% nel 2013”.

OCCHIO ALLE FOTO – Il meccanismo è semplice: osservare un candidato sui social vuol dire cercare più informazioni possibili sul suo conto. Sfruttando quindi anche quelle indicazioni che viaggiano sul web e che sono state messe lì dallo stesso candidato che, comunque, ne approva la diffusione. E allora massima attenzione a tutto quello che si pubblica: foto o post imbarazzanti rischiano di farvi perdere un’occasione. Non bisogna certo ridurre il proprio profilo social a quello di una collegiale ma comunque sarebbe opportuno mantenere un certo stile, un decoro social che non guasta mai. I recruiter infatti cercano anche informazioni sulla personalità dei candidati: “1 intervistato su 4, il 25,5% - spiega Adecco - ammette di aver rifiutato un candidato a causa dei contenuti o delle foto pubblicate sul suo profilo. Particolare attenzione è anche rivolta ai commenti postati, soprattutto quelli che possono violare i regolamenti universitari o del posto di lavoro. Tuttavia, la maggioranza dei candidati in cerca di occupazione spesso sottovaluta la rilevanza professionale dei profili personali”.

FUORI I MANAGER - La selezione sui social media non appartiene però ai candidati altamente qualificati: la maggior parte dei profili cercati sono quelli non manageriali, tra i settori più social emergono invece quello delle vendite che seleziona sul web il 54,2% dei profili, l’amministrazione e finanza con il 45,8% e il marketing al 40,8%.

Lavoro sui social