Accettare o no un 23 a un esame propedeutico? Il dilemma che affligge gli studenti

Accettare o non accettare, questo il dilemma. Da una parte la voglia di non rovinare la media, dall’altra l’ansia degli esami che si accumulano e la paura di non finire solo per un capriccio. Un classicone per gli studenti universitari che devono scegliere se puntare sull’efficienza o sul perfezionismo a fronte di un lungo percorso di formazione che alla fine verrà etichettato da un solo grande numero: il voto di laurea.

E un esempio del grande dilemma lo abbiamo su Reddit, grazie a un post di uno studente di Medicina indeciso, che chiede agli alla community un consiglio: “Ha senso accettare un 23?”.

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Il post su Reddit 

Così si legge nel post pubblicato su Reddit: “Immagino che domande di questo tipo vengano postate in continuazione, tuttavia mi permetto di utilizzare il mio pass da primino per chiedervi: Ha senso accettare un 23 in chimica (medicina) da 9 cfu?”.

Continua a spiegare l’utente: “Onestamente lo ritengo decisamente basso rispetto alla preparazione che avevo portato all’esame e alla media degli esami dati fino ad ora, tuttavia è propedeutico a biochimica che è in questo semestre e non vorrei rischiare sapendo anche quanto ostica sia biochimica stessa. Vi ringrazio in anticipo per i consigli”.

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I commenti al post: “Rischi di maledire te stesso ogni giorno nella prossima sessione per non averlo accettato”

E i commenti naturalmente non sono mancati. C’è soprattutto chi dice di non fare tante storie per i voti e di andare avanti: “Ma accettalo e basta, se è propedeutico poi rischi di maledire te stesso ogni giorno nella prossima sessione per non averlo accettato. Puoi sempre recuperare e fare meglio negli altri se vuoi alzarti la media, comunque hai tempo”. O ancora: “Non faccio medicina, ma se ti devo dare un consiglio è quello di non lasciare troppi esami indietro poiché più vai verso la fine del corso e più ne avrai. Per quanto riguarda il 23 non è un voto terribile, io lo accetterei (non è un 18)”. Qualcun altro è ancora più diretto: “L'esame di chimica è una rottura di p***e immensa che non ha senso trascinarsi. Se hai assorbito le conoscenze adatte a fare biochimica vai avanti senza pensarci due volte”.

Ma c’è anche chi, tirando in ballo la sua esperienza, è più moderato: “Io sono una persona che odia studiare e mi sto per laureare in ingegneria informatica magistrale ma son stato fuori corso 3mila anni. Siccome non ho voglia di studiare, ogni volta che rifiutavo un voto, significava shiftare tutti gli esami alla prossima sessione. Se sei come me che non ti piace stare giorno e notte sui libri, accetta e via, a meno che non vuoi andare 3mila anni fuori corso. Se invece studiare 12 ore al giorno non ti pesa, allora riprovalo. tanto da 23 ti basta studiare le lacune che hai e prendi 30”.

E poi l’immancabile ironia: “Sotto il 18 rifiuto - cit molti ragazzi di ingegneria”