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“La Spagna rimarrà dalla parte giusta della storia”. Così si è espresso il presidente della Spagna, Pedro Sánchez, commentando la sua decisione di partecipare alla procedura avviata dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di giustizia.

La posizione del presidente Sanchez

Secondo Sanchez è urgente appoggiare la Corte affinché vengano adottate misure precauzionali per fermare qualsiasi operazione militare.
"È fondamentale rafforzare le Nazioni Unite sostenendo il ruolo della Corte come massimo organo giurisdizionale di un sistema internazionale basato su regole”, ha affermato per ribadire che la decisione di intervenire nel processo avviene a causa “dell'incapacità del Governo Netanyahu a soddisfare le richieste di fermare la guerra”.

Sánchez ha ha affermato con forza che “la Spagna è impegnata per la pace, la prosperità e la legalità internazionale”. Il presidente spagnolo ha confermato la “condanna assoluta degli attacchi di Hamas” e ha chiesto “il rilascio di tutti gli ostaggi, l’ingresso di aiuti umanitari e la richiesta di un cessate il fuoco che deve essere permanente”.

Spagna punto di riferimento in Occidente 

La posizione del governo spagnolo rappresenta un unicum in Europa e certamente non getta acqua sul fuoco rispetto allo scontro già in atto tra Spagna e Israele sulla gestione della crisi in Palestina. In molti però in Occidente guardano alla Spagna come un avamposto di coraggiosa democrazia e a Pedro Sanchez come l'unico leader occidentale capace di prendere una posizione forte rispetto ai crimini che Netanyahu sta perpetrando nella striscia di Gaza.
 
Antonio Libonati