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Uomini con mitragliatrici a bordo di una jeep: guerra tra Iran e Israele è alle porte?

L'Iran ha giurato vendetta dopo che attacchi aerei israeliani hanno ucciso il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e un alto comandante di Hezbollah a Beirut nel giro di 12 ore. Analisti militari riferiscono che Teheran avrebbe inoltre informato in queste ore Qatar e Arabia Saudita della sua intenzione di effettuare un attacco contro Israele.

Cosa è accaduto

Israele non ha rivendicato direttamente l'attacco ad Haniyeh, ma nessuno ha dubbi su chi ne sia il responsabile.

Haniyeh era in visita in Iran per l'insediamento del nuovo presidente, Masoud Pezeshkian, il quale, dopo l'omicidio, ha dichiarato che il suo Paese avrebbe difeso la propria integrità territoriale e il proprio onore.

Il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha incolpato Israele e ha detto che l'Iran ha il "dovere" di vendicarsi.

La tempistica e il luogo dei doppi attacchi, che hanno preso di mira militari di altissimo profilo in città capitali densamente popolate, sono state particolarmente umilianti per l'Iran e Hezbollah, aumentando il rischio di una deriva verso una guerra regionale conclamata.

Le reazioni internazionali

Le forze di sicurezza e i funzionari in Israele, Iran e Libano concordano sul fatto che un conflitto totale sarebbe devastante per tutte le parti, indipendentemente da chi ne uscisse vincitore. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che gli attacchi israeliani hanno segnato una "pericolosa escalation".

L'uccisione di Haniyeh, che ha avuto un ruolo chiave per Hamas nei negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, ha portato molti a chiedersi se il governo israeliano abbia davvero la volontà di porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza.

L'Egitto e il Qatar, che hanno avuto un ruolo chiave nei colloqui, hanno avvertito che l'uccisione di Haniyeh farà arretrare i negoziati. “Come può avere successo la mediazione quando una parte uccide il negoziatore dall’altra parte?”, ha scritto su X il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, unendosi al coro di condanna regionale.

Da mesi l'amministrazione statunitense guida uno sforzo diplomatico internazionale per impedire che la guerra a Gaza si trasformi in un conflitto regionale più ampio; di recente, i diplomatici statunitensi hanno insistito molto per un accordo di cessate il fuoco nella Striscia. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che Washington non era a conoscenza dell'assassinio di Haniyeh né vi è coinvolta, e che un accordo di cessate il fuoco per Gaza resta comunque di vitale importanza.

In una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Cina, Russia, Algeria e altri hanno condannato l'assassinio di Haniyeh, che l'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite ha definito un atto di terrorismo.

La rappresentante palestinese, Feda Abdelhady Nasser, ha condannato l'omicidio di Haniyeh dicendo "La violenza e il terrore sono la principale e unica strada voluta da Israele". Poi ha aggiunto: "Non esiste una linea rossa per Israele. Non ci sono leggi che non violerà, non ci saranno norme che non calpesterà. Non ci sono atti troppo depravati o troppo barbari".

Euforia in Israele

La notizia degli omicidi è stata accolta con grande gioia in Israele, come parte della promessa di dare la caccia agli uomini responsabili dell'atrocità del 7 ottobre. I social media sono pieni di meme trionfanti.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha pronunciato un discorso di sfida, celebrando l'attacco in Libano, rivendicato ufficialmente da Israele, e giurando di continuare a combattere a Gaza. "Per mesi, non è passata una settimana senza che la gente, in patria e all'estero, mi dicesse di porre fine alla guerra. Non ho ceduto a quelle voci allora e non cederò a loro oggi", ha detto. "Se avessimo ceduto alla pressione di porre fine alla guerra, non avremmo eliminato i leader di Hamas e non avremmo creato le condizioni per riportare indietro tutti i nostri rapiti e raggiungere gli obiettivi di guerra".

Hamas non arretra

I funerali di Haniyeh si terranno in Iran giovedì e il paese ha dichiarato tre giorni di lutto. Il suo corpo verrà poi trasportato in aereo nella capitale del Qatar, Doha, per la sepoltura.

Nonostante lo shock per la sua morte, i portavoce di Hamas hanno affermato che la notizia non avrebbe avuto un impatto immediato sulla Striscia di Gaza. Hamas è d'altronde sopravvissuta agli assassinii dei suoi principali leader, tra cui il mentore di Haniyeh, Ahmed Yassin, nel 2004; lo stesso Haniyeh non ha più guidato le operazioni nei territori palestinesi dopo essere partito per l'esilio nel 2019. I combattenti di Hamas all'interno di Gaza sono guidati da Yahya Sinwar, ritenuto la mente degli attacchi del 7 ottobre.

Israele ha rifiutato ufficialmente di commentare l'assassinio di Haniyeh, ma aveva giurato di uccidere tutti i leader di Hamas dopo il 7 ottobre. I suoi servizi segreti hanno un discreto curriculum di azioni segrete all'interno dell'Iran, principalmente mirate a uccidere scienziati che lavoravano al programma nucleare del Paese.

La guerra è vicina?

Nel frattempo stanotte l'Iran ha annunciato la chiusura del proprio spazio aereo, secondo fonti citate da media israeliani. Ora la guerra è davvero a un passo.

 

Antonio Libonati