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Fonte foto: EuroNews


Sta facendo molto discutere il primo discorso ufficiale da presidente eletto di Donald Trump. Il 'tycoon', che prenderà 'servizio' alla Casa Bianca a partire dal 20 gennaio, ha ipotizzato interventi militari in diverse zone ritenute strategiche per l'economia americana.

In particolare, dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, Trump ha parlato della possibilità di prendere il controllo della Groenlandia, nonché dell'eventuale riannessione del canale di Panama.

Parole che hanno scatenato malumore sul piano internazionale.

Indice

  1. Il caso Usa-Danimarca-Groenlandia
  2. La Groenlandia è uno Stato?
  3. Cosa ha detto Trump su Panama?
  4. La questione del Canada e del Golfo del Messico

Il caso Usa-Danimarca-Groenlandia

La Groenlandia è l'isola più grande del mondo (se escludiamo l'Australia, che viene tradizionalmente considerata un continente) ed è ricca di risorse naturali.

Situata nel nord del mare Atlantico, la Groenlandia ospita la base spaziale statunitense 'Pituffik': si tratta della postazione più a nord delle forze armate americane, distante appena 1.500 chilometri dal Polo Nord.

La sua posizione è ritenuta strategica e per questo Trump, sui social media, ha affermato che il territorio rappresenta una “necessità assoluta” per la sicurezza americana e globale.

Il 47esimo Presidente degli Stati Uniti ha ripreso le parole del Primo Ministro della Groenlandia, Mute Egede, che nel discorso di Capodanno aveva ribadito la volontà (più volte espressa in passato) di dichiarare l'indipendenza dalla Danimarca.

Il tycoon si è quindi fatto avanti, proponendo di “acquistare” l'isola del mare Atlantico. Proposta rispedita al mittente dallo stesso Egede che ha affermato: “Non siamo in vendita”.

Nel frattempo, Trump ha inviato suo figlio Donald Junior in missione sull'isola, dichiarando sul suo social Truth: “L'accoglienza è stata ottima. Loro e il mondo libero hanno bisogno di sicurezza, protezione, forza e pace! Questo è un accordo che deve realizzarsi. Rendere la Groenlandia di nuovo grande! Se la popolazione della Groenlandia votasse per l'indipendenza o per unirsi agli Stati Uniti, applicherei alla Danimarca dazi molto alti, se non accettasse il risultato”.

La Groenlandia è uno Stato?

Facciamo adesso un passo indietro. Se ti stai chiedendo cosa c'entra la Danimarca con la Groenlandia te lo spieghiamo noi. Nonostante goda di un'ampia autonomia, la Groenlandia non è uno stato indipendente, ma uno 'stato satellite' della Danimarca.

In altre parole, si tratta di una colonia, divenuta indipendente nel 1979 con il "Greenland Home Rule Act". Nel 2009, poi, un referendum estese ulteriormente l'autonomia, concedendo all'isola il controllo su molti temi, come la giustizia, le forze dell'ordine e lo sfruttamento delle risorse naturali.

Ad oggi, Copenaghen mantiene ancora il controllo su politica estera, difesa e affari costituzionali.

Cosa ha detto Trump su Panama?

Nelle mire del neo-presidente eletto, anche la questione del canale di Panama. Dopo averlo costruito e inaugurato all'inizio del XX secolo, gli Usa ne hanno ceduto il controllo allo Stato di Panama negli anni '70 tramite un trattato, ma adesso il numero uno della Casa Bianca lo rivorrebbe indietro.

Alla base di questa pretesa, la necessità di impedire che il Canale di Panama cada "nelle mani sbagliate", citando in particolare la Cina. E senza escludere l'uso della forza.

Alla domanda di una giornalista durante la conferenza stampa a Mar-a-Lago sulla possibilità di utilizzare la “coercizione militare o economica” per riprendersi il controllo, Trump ha risposto: “Non posso assicurarti niente su nessuna di queste due cose, ma posso dire che ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica”.

Ma il presidente panamense José Raúl Mulino ha risposto che il canale appartiene a Panama e che resterà tale.

La questione del Canada e del Golfo del Messico

Poi c'è la questione Messico. Sempre nel suo discorso, Trump ha affermato di volere cambiare il nome al Golfo del Messico: "Lo chiameremo golfo d'America, che bel nome!".

Una dichiarazione che ha incontrato la ferma reazione del ministro dell'Economia messicano Marcelo Ebrard: "Tra 30 anni si chiamerà ancora come oggi" ha affermato l'esponente del governo, come riportato da SkyTg24.

Infine, nel mirino di Trump, anche il Canada. Già in passato il presidente aveva auspicato che il Canada diventasse il 51esimo stato americano. Una possibilità, questa, decisamente remota. Ecco perché il nuovo piano, dopo l'insediamento, prevede una dura guerra commerciale a suon di dazi contro Ottawa.