
Può capitare di avere a che fare con il bullo di quartiere, ma per tanti giovani di Borgomanero, in provincia di Novara, si è trattato di un vero incubo, che si è concluso a distanza di tre anni con una pesante condanna per il loro aguzzino.
Un 24enne di origini marocchine, già noto alle forze dell'ordine, come riporta ‘La voce Novara e laghi’, è stato infatti riconosciuto colpevole di aver terrorizzato coetanei e non solo, con richieste di denaro o cellulari accompagnate da minacce inquietanti.
Ma la sua prepotenza non si fermava ai più giovani perché nel suo mirino c'erano anche alcuni bar della zona e persino i Carabinieri.Dalle scuse banali alle minacce dirette
Tutto iniziava con approcci apparentemente innocui. Frasi come “Avete una sigaretta?” o “Perché mi guardi male?”, che erano solo un modo per agganciare i ragazzini, per poi avanzare pretese ben più pressanti.
Il bullo faceva delle richieste specifiche come soldi o cellulari e, in caso di rifiuto, le minacce si facevano pesanti: “Farete una brutta fine”.
Questo comportamento aggressivo non si limitava agli adolescenti incontrati per strada. Il ragazzo aveva preso di mira anche alcuni commercianti della zona. Tra gli episodi più gravi contestati all'imputato, ne spiccano due in particolare.
Il primo risale al 5 dicembre di tre anni fa, presso il circolo di un impianto sportivo di Borgomanero. Qui, il giovane aveva preteso consumazioni gratuite e, all'arrivo dei Carabinieri, li ha minacciati brandendo il collo di una bottiglia rotta.
Un episodio simile si era verificato pochi giorni dopo in un pub della zona In quella occasione, il 24enne aveva addirittura mostrato un coltello, con l'intento di farsi offrire da bere.
La giustizia fa il suo corso: arriva la condanna
Per questa serie di episodi, concentrati soprattutto nell'inverno del 2022, il responsabile è stato ora condannato a 7 anni e 9 mesi di reclusione. Al momento della sentenza, però, l'uomo è risultato irreperibile.
Il processo lo vedeva imputato per gravi reati, tra cui rapina, tentata estorsione, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, minaccia e porto di oggetti atti a offendere. Un elemento che ha pesato ulteriormente sulla condanna è stato l'aggravante di aver commesso questi atti mentre era già sottoposto alla misura di prevenzione dell'avviso orale da parte del questore di Novara, a causa di precedenti guai giudiziari, che lo avevano visto prendere di mira anche dei minorenni a Novara, per ottenere denaro o telefoni.
La richiesta del pubblico ministero era stata di 11 anni e 4 mesi di carcere e 4 mila euro di multa, ma la difesa ha messo messo in dubbio la ricostruzione dei fatti da parte delle vittime. I giudici, alla fine, hanno assolto l'imputato solo da una tentata rapina e da un episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Per il resto, dovrà scontare una pena pesante. Ammesso che si riesca a rintracciare.