
Lui si chiama Livio Ghilardi, dal 2017 al 2019 è stato direttore artistico del Pierrot Le Fou di Roma e dal 2022 cura la direzione artistica di Spaghetti Unplugged, format settimanale che permette a giovani artisti emergenti di far sentire la loro musica.
Livio nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha spiegato cosa vuol dire in Italia vivere di musica.
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La passione per la musica
Livio, classe 1991, ha iniziato il suo rapporto con la musica fin da bambino. "A 9 anni ero andato in fissa per Santana e volevo suonare la chitarra. Così mia madre mi ha iscritto a un corso, ho fatto otto lezioni e poi mi ha chiesto, scegli tra la chitarra e il calcetto. Io ho scelto il secondo, il più grande errore della mia vita perché poi chi mi conosce sa che ho la pancia dal '99 e che non sono mai stato un tipo particolarmente atletico".Poi a liceo la band con gli amici e l'esperienza al basso anche se, ammette, "non ero di certo Jaco Pastorius così mi sono dato all'organizzazione di eventi, a scrivere di musica, a fare più l'addetto ai lavori perché come spesso si dice, chi sa fa, chi non sa insegna, in questo caso, chi non sa suonare si mette a giudicare gli altri".
Nel 2010 ha iniziato a lavorare per Pierrot Le Fou, "associazione culturale tuttora al Pigneto dove adesso si fa molto più stand-up comedy ma prima il focus era più musicale. Lì organizzavo dei secret concert di Gazzelle, Galeffi, Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari... Artisti che poi sono diventati dei giganti".
Spaghetti Unplugged
In quegli stessi anni c'era a Roma anche Spaghetti Unplugged, format nato nel 2013 come Open Mic musicale. "Una serata in cui sostanzialmente sul palco trovi più o meno tutti gli strumenti a disposizione. Chi arrivava e arriva si registra, viene sorteggiato e poi ci si esibisce facendo due pezzi di cui almeno un inedito. E per la fine della serata c'è la jam in cui, con una band resident, facciamodelle cover".
Al centro del format, intorno al quale si è creato un ben movimento, la possibilità di trovare sul palco un'artista agli esordi, "appena uscito dalla sua camerata", e dopo un'ora magari un'artista più affermato come Noemi, Emma "che decidono di tornare indietro a quel mood un po' da club che non ha più".
Gazzelle e i Måneskin
La peculiarità poi è stata che negli anni all'interno di Spaghetti si sono formati artisti che oggi troviamo sul palco di Sanremo come Gazzelle. "All'epoca Flavio era un ragazzo di 26 anni che faceva le sue canzoni, veniva a suonarle da noi e poi di lì a poco è diventato un artista che ha fatto i palazzetti, dischi di Platino e adesso è a Sanremo".Tra l'altro, a loro insaputa, tra gli artisti che hanno lanciato ci sono anche i Måneskin. "Damiano nella puntata di un podcast ha raccontato che in una serata di Spaghetti, all'epoca a San Lorenzo, furono agganciati dai talent di X Factor che stavano facendo le selezioni".
Paolo Di Falco