Tim
in collaborazione con Tim
6 min
ragazzi e smartphone

Pronti a tutto pur di aver il massimo. Persino a tradire ripetutamente. Perché i ragazzi di oggi sembrano non volersi accontentare. Tranquilli, però, qui non si sta parlando di come vivono i propri sentimenti. Ma di un rapporto ugualmente viscerale per le nuove generazioni: quello con lo smartphone e, in particolare, con i piani tariffari del proprio operatore telefonico. A farlo emergere è una ricerca di Skuola.net, realizzata per TIM - su 15mila ragazzi tra gli 11 e i 25 anni - che ha cercato di capire meglio come si comportano le nuove generazioni con i dispositivi mobile tra le mani. I Gigabyte di traffico Internet: eccolo il vero snodo cruciale, visto che posti di fronte alla domanda “meglio chiamate illimitate o dati pressoché infiniti?”, quasi 8 giovani su 10 – il 79% - non hanno dubbi e puntano tutto sui secondi. La prova del nove di ciò? Più di 1 su 2 affronta decisamente male la fine del monte dati: il 46% attende con ansia il rinnovo dell’offerta, l’8% non ha questa pazienza e acquista immediatamente traffico supplementare.

Anche se, poi, diventa fondamentale avere un segnale all’altezza della situazione. Così, oltre 7 su 10 – il 71% - barattano volentieri un po’ di Giga con una Rete più veloce e affidabile. Forse perché la stragrande maggioranza di loro digerisce male una connessione lenta o addirittura assente. Quando, ad esempio, lo smartphone naviga a singhiozzo il 62% mantiene un certo autocontrollo e dice di sentirsi infastidito ma paziente; ma il 20% ammette di andare su tutte le furie; solo il 18% sostiene di non aver nessun tipo di problema. Quando, invece, il telefono non aggancia proprio la rete dati, il 17% va subito nel panico; mentre il 45% racconta di essere un po’ a disagio (ma niente di più); aumenta, in questo caso, la platea di chi affronta la situazione con tranquillità (38%).

Circostanze, quelle appena elencate, che spingono tantissimi giovani a cedere alle lusinghe dei vari gestori telefonici che a suon di rilanci tentano di attrarre nuovi clienti. Parlano i numeri: fissando un intervallo temporale piuttosto ristretto – 24 mesi – ben il 53% degli intervistati dichiara di aver cambiato operatore: il 33% una sola volta, il 12% due, l’8% tre o più, mentre solamente il 47% è rimasto fedele al vecchio gestore. Sono pochi (21%), invece, i ‘pentiti’ che dopo un po’ ci ripensano e tornano all’operatore di partenza. Il motivo principale che induce al passaggio, come prevedibile, è la quantità maggiore di Giga di navigazione o minuti di conversazione (49%). Ma c’è anche chi si lascia convincere soprattutto dal prezzo inferiore dell’offerta (30%) o dalla copertura migliore della Rete di quell’operatore (21%).

Alla fine, una buona fetta di ragazzi ha attualmente a disposizione una quantità notevole di Gigabyte: quasi 2 su 3 – il 63% - ne hanno più di dieci (il 20% più di trenta, il 18% tra 20 e 30 Giga, il 15% tra 10 e 20, il 10% sostiene di averli illimitati). Ciò, però, non è sufficiente a evitare che qualcuno (7%) li finisca nei primi giorni successivi al rinnovo dell’offerta e che più di 1 su 10 (13%) li debba gestire con cura per averne una scorta anche alla fine del mese. Ovviamente è tutto commisurato all’entità del piano dati: chi, ad esempio, ha più di 10 Giga di traffico in oltre 8 casi su 10 riesce a consumarli in maniera regolare nel periodo di fatturazione; mentre chi è al di sotto di tale soglia li esaurisce più rapidamente (con meno di cinque si scende al 66%).

Ma come vengono consumati tutti questi Giga? Basta vedere dove passano più tempo i ragazzi. Dovendo indicare le risorse più usate sullo smartphone, circa 1 su 4 indica i social network (24%): con Instagram che con il 62% dei voti domina la classifica di settore, staccando senza possibilità d’appello il principale rivale (in famiglia) Facebook (8%). Subito dietro le piattaforme sociali troviamo le chat (20%): anche qui c’è un vincitore assoluto, WhatsApp, che viene scelta come app di riferimento dai tre quarti del campione (76%), con le altre a fare da spettatrici. Terzo gradino del podio per le app di musica (19%) ma, in questo caso, il quadro è più competitivo. Le App di streaming musicale sono un terreno impervio: a 1 su 10 prosciugano quasi tutti i Giga, al 7% più della metà, al 18% quasi la metà; il 37% (forse per paura) le usa pochissimo, il 28% evita direttamente.

È per questo motivo che alcuni operatori mobili hanno scelto di includere nelle proprie offerte dedicate ai più giovani dei servizi di streaming musicale. È il caso ad esempio di TIM che offre TIMMUSIC senza il consumo di Giga ai propri clienti quando il servizio è utilizzato sulla rete mobile dell’operatore. Proprio per questo TIMMUSIC, che permette di ascoltare milioni di brani di tutti i generi con tutte le novità e con interviste esclusive, senza pubblicità, è parte integrante di tutta l’offerta TIM YOUNG.

Skuola | TV
Wannabe Sick Luke, dalla Dark Polo Gang a Dopamina: ‘La trap l’ho inventata io, ora voglio stupire al microfono’

Ospite del vodcast YouTube di Skuola.net, il produttore che ha cambiato il suono della trap italiana si racconta tra ambizione, identità, paternità e la sfida di reinventarsi

Segui la diretta