
Proprio quest’ultimo dato mostra come la scarsità di informazione sul tema sia una delle problematiche che si collega alla discussione sulle droghe. Meno della metà degli intervistati (43%) dice che la propria scuola o la propria università ha organizzato lezioni o momenti di riflessione sull’argomento, mostrando caratteristiche ed effetti degli stupefacenti. E, alla fine, solamente il 37% del campione ha effettivamente partecipato. In pratica, a quasi 2 ragazzi su 3 non sono state fornite basi solide per farsi un’idea a riguardo. Quando, invece, la maggior parte (56%) ritiene appuntamenti del genere molto importanti, per essere più consapevoli.
La droga circola nei luoghi di istruzione
Nel frattempo, però, a molti di loro le droghe continuano ad arrivare “a domicilio”, persino in ambienti - quali gli istituti scolastici o gli atenei - che dovrebbero essere più che estranei a tale dinamica. La maggior parte degli intervistati (54%) sostiene proprio che all’interno della propria scuola o nella propria università si spacci: il 37% ha solo sentito voci a riguardo, il 17% ha assistito direttamente allo scambio. E in qualche caso non ci si limita alle sostanze “leggere” (hashish, marijuana) ma si sale di livello: ben 1 studente su 10 parla anche di spaccio di cocaina o di droghe sintetiche (ecstasy, amfetamine, ecc).Negli ambienti didattici, inoltre, non ci si limita allo smercio. In tanti assumono le sostanze direttamente in loco. Lo riporta il 55% dei partecipanti al sondaggio: il 22% ha visto con i propri occhi, al 33% è stato raccontato. Perché, nonostante gli appelli e le campagne di sensibilizzazione, il consumo di droga è ancora elevatissimo anche nelle fasce di popolazione più giovani.
Limitandoci ai cannabinoidi e affini, nel campione intervistato 1 su 5 ammette di averli provati almeno una volta, mentre il 3% confessa di essere consumatore abituale. Numeri addirittura più alti di quelli sull’uso della cannabis “legale”, venduta nei negozi: ad averla provata è stato il 18% degli intervistati.