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studentessa con smartphone legge news

Un giovane su tre in Italia fatica a distinguere le notizie affidabili da quelle false, secondo il rapporto “Disinformazione a scuola” dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e presentato ieri in occasione del 20° anniversario di Havas PR, società di consulenza in comunicazione parte di Havas Group.

Le difficoltà maggiori riguardano temi delicati come salute e ambiente, evidenziando una mancanza di strumenti per riconoscere contenuti ingannevoli in un mondo digitale sovraccarico di informazioni.

Indice

  1. Giovani e disinformazione: numeri preoccupanti
  2. L'Osservatorio permanente contro la disinformazione
  3. Collaborazione tra istituzioni, imprese e scuole

Giovani e disinformazione: numeri preoccupanti

I dati raccolti su oltre 2.200 studenti di scuole superiori in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna mostrano un quadro allarmante.

Solo il 32,8% dei giovani distingue correttamente notizie attendibili sull’ambiente, mentre il 36,9% riesce a valutare l’affidabilità di informazioni mediche.

Parallelamente, molti non riconoscono contenuti palesemente falsi: il 41,3% cade in errore su notizie ambientali, e il 35,2% su quelle di salute. La situazione peggiora sui dispositivi mobili, dove l’impegno critico diminuisce nonostante i giovani trascorrano una media di 5 ore e 50 minuti al giorno sugli smartphone.

L'Osservatorio permanente contro la disinformazione

Per contrastare questa emergenza, è stato lanciato l’Osservatorio permanente sulla Disinformazione Digitale, un progetto innovativo guidato dall’Università Vita-Salute San Raffaele con il supporto di Havas PR. Per supportare il progetto è stata lanciata una call to action dedicata alle imprese.

L’iniziativa si propone di sviluppare percorsi formativi dedicati agli studenti delle scuole superiori, con un focus su analisi critica e resilienza digitale. Nel 2025, infatti, l’Osservatorio permanente sulla Disinformazione Digitale vedrà la realizzazione di un percorso di formazione guidato dall’Università Vita-Salute San Raffaele nelle classi italiane con la partecipazione dei professionisti di Havas PR, che avrà l’obiettivo di diffondere educazione e prevenzione in materia di disinformazione, oltre che di fornire alle nuove generazioni strumenti concreti per affrontare con consapevolezza i rischi ad essa associati.

Collaborazione tra istituzioni, imprese e scuole

Gli esperti coinvolti sottolineano che il contrasto alla disinformazione richiede un impegno collettivo: come dichiarato dal Professor Carlo Martini dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, "Lo studio e la lotta alla disinformazione devono necessariamente passare attraverso la collaborazione di tutte le parti sociali, e le aziende sono una componente essenziale di questo processo. Ci troviamo in un mondo in cui informazione e disinformazione coesistono e spesso sono assolutamente indistinguibili l’una dall’altra agli occhi delle persone non esperte".

"Questo - aggiunge - crea confusione e spesso danneggia anche la reputazione di chi cerca di fare informazione affidabile. Partire dai giovani per creare una popolazione resiliente alla disinformazione è uno degli scopi principali del progetto di un osservatorio permanente sulla disinformazione digitale, che usa i metodi rigorosi delle scienze comportamentali e sperimentali per studiare l’efficacia di interventi atti ad aumentare la capacità critica digitale. Vorremmo una popolazione di persone in grado di esercitare le loro capacità critiche in un ambiente informativo notoriamente difficile come quello del web e per fare ciò è essenziale la collaborazione tra tutti gli stakeholders".

"In occasione del traguardo dei primi 20 anni di Havas PR, quali consulenti che dialogano quotidianamente con il mondo dell’impresa, dei media, delle istituzioni e degli stakeholders dell’impresa, sentiamo il bisogno di dare un contributo fattivo nell’evitare che fenomeni come la sovrabbondanza dei messaggi o la veicolazione di informazioni inaccurate possano alimentare il circolo vizioso delle fake-news e generare impatti negativi sulle nuove generazioni" ha dichiarato Caterina Tonini, CEO di Havas Creative Network Italy e CO-Founder & CEO di Havas PR. "L’uso irresponsabile o distorto del digitale e dell’intelligenza artificiale oggi pongono grandi minacce specie per i più giovani, profondamente connessi nelle piattaforme digitali e nei social media. Per le imprese emerge un nuovo ruolo: diventare guardiani non solo dei propri valori e della qualità della comunicazione che accompagna le loro azioni, ma anche del contesto informativo in cui si inseriscono, che deve contribuire a creare un contesto d’informazione inclusivo e responsabile, specie per un segmento così importante per il futuro del nostro Paese".

"La fiducia nella scienza è cruciale per il nostro futuro, ma serve prestare la massima attenzione, preservandola. La disinformazione scientifica sfrutta il “marchio” della scienza per dare credibilità a informazioni non supportate da prove, spesso per scopi di lucro o ideologici, minando la fiducia delle persone, a volte anche in maniera irreparabile. La recente esperienza del Covid ci ha chiaramente insegnato che serve il contributo da parte di tutti per contrastare il fenomeno dilagante delle fake-news" ha commentato Corrado Tomassini, Vicepresidente Havas PR.