
Venerdì il leader di Hezbollah, gli alleati di Hamas in Palestina con base in Libano, è stato ucciso da Israele con un attacco aereo clamoroso che ha colpito la capitale libanese. Nasrallah, che ha guidato Hezbollah per più di tre decenni, è stato ucciso da Israele in una serie di attacchi a Dahieh, sobborgo meridionale di Beirut. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato la sua morte sabato mattina e Hezbollah ha confermato la notizia più tardi nel corso della giornata, affermando che Nasrallah "si è unito ai suoi compagni martiri". Ha aggiunto comunque che il gruppo avrebbe "continuato la guerra santa contro il nemico e a sostegno della Palestina". La dichiarazione, tuttavia, non ha parlato di chi sarebbe succeduto a Nasrallah, o di come il gruppo avrebbe risposto all'assassinio.
Mentre le sirene dell'attacco risuonavano nella regione e Israele continuava a colpire obiettivi in Libano, l'ayatollah iraniano Ali Khamenei annunciava cinque giorni di lutto nazionale e chiedeva una riunione urgente dei membri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica. L'Iran ha anche chiesto che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisse per le azioni di Israele in Libano e in tutta la regione. Le forze di sicurezza israeliane sono state messe in stato di massima allerta per possibili ritorsioni, poiché gli esperti hanno avvertito che la regione si trova ad affrontare diversi scenari dopo l'omicidio, tra cui il rischio di un'espansione della guerra che potrebbe trascinare l'Iran, il principale sostenitore di Hezbollah, in un conflitto diretto con Israele.
Israele festeggia l'assassinio
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato sabato che l'uccisione di Nasrallah rappresenta una svolta storica che potrebbe cambiare l'equilibrio di potere in Medio Oriente, sebbene abbia avvertito che in Israele si attendono "giorni difficili". "Nasrallah non era un terrorista, era IL terrorista", ha detto Netanyahu in una dichiarazione. "L'uccisione di Nasrallah è stato un passo necessario per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, ovvero riportare i residenti del nord sani e salvi alle loro case e cambiare l'equilibrio di potere nella regione per gli anni a venire".
L'appoggio degli USA
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito l'assassinio di Nasrallah "una misura di giustizia per le sue numerose vittime, tra cui migliaia di americani, israeliani e civili libanesi", ordinando al Pentagono di rafforzare la posizione difensiva dell'America nella regione. Biden ha aggiunto che gli Stati Uniti "sostengono pienamente il diritto di Israele a difendersi da Hezbollah, Hamas, gli Houthi e qualsiasi altro gruppo terroristico sostenuto dall'Iran". Ha aggiunto, tuttavia: "A Gaza, abbiamo perseguito un accordo sostenuto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. In Libano, abbiamo negoziato un accordo che avrebbe riportato le persone in sicurezza alle loro case in Israele e nel Libano meridionale. È tempo che questi accordi si concludano, che le minacce a Israele vengano rimosse e che la regione più ampia del Medio Oriente ottenga maggiore stabilità".
Ma non tutti sono contenti
Altri leader mondiali hanno espresso timori per l'assassinio di Nasrallah. Il segretario generale dell'ONU, António Guterres, ha detto di essere "gravemente preoccupato" per la "drammatica escalation" in Libano, unendosi ad altri nell'avvertire il pericolo di una pericolosissima destabilizzazione. La Russia ha condannato l'uccisione di Nasrallah come "omicidio politico" e ha invitato Israele a porre fine alle ostilità in Libano.
L'Iran annuncia vendetta
L'uccisione di Nasrallah segna un momento cruciale nella crisi in Medio Oriente e minaccia di ridisegnare il corso degli eventi nella regione. L'Iran considera Hezbollah uno dei suoi alleati più importanti. Khamenei, che secondo quanto riportato dalla Reuters era stato trasferito in una posizione sicura all'interno dell'Iran, aveva in precedenza invitato i musulmani "a sostenere il popolo del Libano e l'orgoglioso Hezbollah con qualsiasi mezzo a loro disposizione". In una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'inviato iraniano ha scritto che Teheran "mette in guardia fermamente contro qualsiasi attacco alle sue sedi diplomatiche e ai suoi rappresentanti che violi il principio fondamentale dell'inviolabilità delle sedi diplomatiche e consolari e ribadisce che non tollererà il ripetersi di tale aggressione".
Per Israele non è finita qui
Il capo di stato maggiore delle IDF ha dichiarato sabato che l'eliminazione di Nasrallah "non è la fine delle nostre attività", indicando che sono previsti altri attacchi. L'esercito ha dichiarato di aver mobilitato altri soldati, attivando tre battaglioni di riserva per prestare servizio in tutto Israele. Ha anche inviato soldati nel nord di Israele all'inizio della settimana per addestrarsi per una possibile invasione di terra.
Antonio Libonati