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I fuori sede potranno finalmente votare alle elezioni: cosa prevede la riforma appena approvata articolo

Dopo il Senato, anche la Camera dà il via libera al voto "a distanza" degli studenti fuori sede. Con 143 voti favorevoli, 87 contrari e 11 astenuti, l'aula di Montecitorio ha infatti approvato il decreto Elezioni in vista delle Europee dell'8 e 9 giugno 2024.

Per la prima volta, dunque, anche chi si trova fuori dal proprio comune di residenza per motivi di studio potrà partecipare alla tornata elettorale.

Per farlo, però, dovranno soddisfare determinati requisiti.

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Parliamo infatti di una sperimentazione su 'scala ridotta'. Il voto dei fuori sede, per il momento, coinvolgerà solo chi non vive più nel proprio Comune da almeno tre mesi. Se si rientra tra questi e si ha intenzione di votare, si dovrà inviare una richiesta al proprio Comune di residenza almeno 35 giorni prima della data delle elezioni, quindi entro sabato 4 maggio. Una volta ricevuta la domanda, il Comune di riferimento avrà 15 giorni per approvarla. A quel punto il Comune di domicilio temporaneo dovrà consegnare allo studente un'autorizzazione - entro cinque giorni prima del voto - da presentare al seggio al momento della votazione.

Stando al decreto, chi abita in un luogo diverso da quello di residenza - ma nella stessa circoscrizione - potrà votare nello stesso Comune in cui abita. Al contrario, chi invece vive in una circoscrizione diversa da quella in cui ha stabilito la residenza, dovrà recarsi in una sezione apposita, la cui posizione sarà comunicata in anticipo: ce ne sarà una ogni 800 elettori fuori sede. Il decreto in questione non si applicherà, invece, a chi vive in un luogo diverso da quello di residenza per altri motivi, come lavoro o salute. Il che ha indotto i partiti di opposizione a votare contro l'approvazione del decreto.