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willy monteiro
Aveva lavorato tutta l’estate nelle cucine di un villaggio vacanze calabrese per ritornare nel suo paese ed essere assunto da un albergo. Aveva 21 anni e tanti sogni come i suoi coetanei: era un tifoso della Roma e di Francesco Totti, un grande lavoratore e un aspirante cuoco.
Willy Monteiro Duarte, però, ha perso la vita e i suoi sogni dopo un disumano e crudele pestaggio. Ecco cosa è successo.

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Aveva staccato a mezzanotte e mezza da lavoro e si era organizzato con gli amici per uscire come tutti i giovani della sua età. A guidare l’auto era sempre lui perché non beveva e non fumava. Era conosciuto da tutti come un ragazzo d’oro, impossibile non fidarsi di lui. Subito dopo l’esperienza estiva in un villaggio vacanze in Calabria aveva portato il suo curriculum ad un hotel di Artena, che lo aveva assunto. Un’esperienza che purtroppo si è interrotta molto presto: il cuore di Willy ha smesso di battere dopo 20 minuti i di botte ricevute da un branco di lottatori esperti di MMA e karate. Il motivo? Willy era intervenuto per sedare una rissa in cui era coinvolto un suo amico. I quattro aggressori, poco più grandi di lui, ora si trovano nel carcere di Rebibbia. Si tratta di Mario Pincarelli di 22 anni, Francesco Belleggia di 23 e Marco e Gabriele Bianchi, rispettivamente di 24 e 26 anni. Una quinta persona, invece, è ancora indagata. Dopo ore d’interrogatorio i Bianchi, alla domanda "Perché?" hanno preferito il silenzio. Giovedì verranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia.

Omicidio Willy Monteiro, le indagini sono ancora in corso

Tanta la solidarietà che in questi giorni sta arrivando da tutti. Su un biglietto lasciato tra i fiori nel luogo dove Willy è stato ucciso si legge: “Willy era il figlio di tutti”. Il sindaco di Paliano Pierluigi Sanna, paesino dove il giovane viveva, ha ricordato: “Ai Carabinieri abbiamo fornito tutto ciò che potevamo, soprattutto le immagini delle telecamere comunali che avevamo istallato di concerto con tutte le forze dell’ordine. Ci costituiremo parte civile nel processo, e con gli altri sindaci non lasceremo sola la famiglia, mai. Molti avvocati, anche da Roma e Frosinone stanno chiamandomi per offrire aiuto”. Anche i titolari delll’albergo in cui Willy lavorava hanno deciso di dare una mano attraverso una raccolta fondi destinata ad aiutare la famiglia di Willy. Intanto gli inquirenti stanno valutando, come riporta ‘la Repubblica’ l’aggravante razziale.