
La qualità della vita da fuorisede è un argomento spesso divisivo, anche se agli occhi di molti appare una specie di autostrada verso l'indipendenza.
Ma è davvero tutto così entusiasmante o è più un mito costruito ad hoc? Con i sacrifici e difficoltà quotidiane che superano le gioie e il divertimento? Ecco cosa ne pensano gli stessi fuorisede, che si sono confrontati sul tema sulla piattaforma Reddit.
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Autonomia totale: liberazione o perdita di tempo?
Un utente, ad esempio, ha condiviso la controversa esperienza da fuorisede: "Non vedevo l'ora che iniziasse l'università per trasferirmi" scrive, raccontando come la sensazione di fare tutto da solo, come pulire e prepararsi i pasti, fosse stimolante. Ma, con il passare del tempo, a quanto pare lo sguardo è cambiato: "è solo un fastidio che sottrae energie e tempo allo studio".
La condivisione della casa
Un altro punto critico riguarda la convivenza con altre persone. Ci si aspetta che condividere un'abitazione con altri studenti sia un'occasione per socializzare, ma la realtà spesso è diversa.
"Condividere un'abitazione con altra gente è più uno stress", racconta l'utente di Reddit. La convivenza diventa uno degli aspetti più sfidanti della vita da fuorisede.
Le esigenze mutano nel tempo
Nel corso degli anni, l'esperienza può cambiare: "Se guardo il mio primo anno di università e lo paragono al secondo, sono due mondi diversi", afferma un altro utente.
Aggiungendo, poi, che "l'esperienza da fuorisede è sì uno spreco di denaro, ma è anche la prima volta dove puoi permetterti di fare quello che ti pare, assumendoti le tue responsabilità".
La possibilità di emanciparsi
Un altro ragazzo, invece, condivide una riflessione più "filosofica", sulla vera ricchezza dell'esperienza: "La cosa che io ho sentito come positiva nella mia esperienza - scrive - è stata proprio essere da solo e avere una barriera fisica tra me e i miei genitori".
Questa separazione, pur causando inizialmente nostalgia e disorientamento, indubbiamente diventa una spinta alla crescita.
Mettersi in gioco
Infine, uno degli aspetti più apprezzati della vita da fuorisede è l'apprendimento pratico che deriva dall'autosufficienza. Un utente, che ha vissuto da fuorisede per alcuni anni, racconta con entusiasmo: "Ho imparato tante cose al mio primo anno. Come prendere l'autobus e il treno che io nella mia vita non avevo mai preso, ho imparato a cucinare".
Pur ammettendo che la vita da fuorisede non è solo una "figata" come si racconta, ma anche un percorso che obbliga a confrontarsi con le proprie forze e debolezze.