
Science, Technology, Engineering and Mathematics, meglio conosciute come materie STEM, sono le protagoniste di “White Mirror”, la web serie diffusa sui canali di Skuola.net. Ad accompagnarci in questo viaggio alla scoperta delle scienze e dell'innovazione saranno, episodio dopo episodio, alcuni fra i più importanti scienziati italiani che in questi mesi sono impegnati nell'UniStem Tour, iI progetto nato dalla collaborazione tra l'Università di Milano e Fondazione TIM per trasmettere ai ragazzi delle scuole superiori la passione per la scienza, per la tecnologia e l'innovazione e incoraggiarli a scegliere le STEM nei loro percorsi universitari.
La prima puntata della serie è dedicata a Elena Cattaneo, docente di Farmacologia alla Statale di Milano e Senatrice a vita che ha dato il via al Tour con un’appassionante lezione presso l’ITIS Galilei di Roma.
Studiare le STEM per puntare l’obiettivo verso l’ignoto
Elena Cattaneo, classe '62, è una scienziata nota per i suoi studi nel campo delle neuroscienze e in particolare per le sue ricerche sulla malattia di Huntington. Dal 2013 è anche Senatrice a vita, nominata proprio per meriti scientifici.Ai ragazzi presenti all’incontro, la scienziata ha raccontato la storia del gene che causa l'Huntington: un gene "antico" le cui origini risalgono a un miliardo di anni fa. Nell’uomo - superato un certo valore di sicurezza - provoca questa tragica malattia che distrugge i neuroni del cervello. Gli studi della Professoressa Cattaneo si concentrano da anni proprio su questo gene, sulla sua origine e la sua storia evolutiva, cercando di capire perché l'evoluzione lo abbia portato fino a noi. Un lavoro di ricerca continuo che ha un valore inestimabile per il progresso scientifico nel campo delle malattie neurodegenerative. Il consiglio che la prima protagonista di UniStem Tour e della serie “White Mirror” ha dato a chi ancora sta cercando la sua strada è chiaro: “studiare le STEM permette di trasformarci in tanti Sherlock Holmes, prendere una enorme lente di ingrandimento e andare a guardare cose invisibili e distantissime, puntando così l’obiettivo verso qualcosa di ignoto”.