
Dal dibattito sull’introduzione della settimana corta nelle scuole alla bufera degli esami di Medicina, fino a un’inchiesta che smentisce la presunta fine della Tv tradizionale: ecco le news più calde della settimana appena trascorsa.
È stata una settimana intensa per il mondo della scuola, dell’università e dei giovani: noi di Skuola.net abbiamo provato a riassumerla con una selezione di notizie che sono state al centro del dibattito.
Indice:
- La scuola vuole introdurre la settimana corta, i genitori minacciano di fare causa alla preside
- Irregolarità agli esami di Medicina, tra buste aperte e cellulari in aula: il MUR promette provvedimenti
- Tv e streaming: solo un giovane su tre rinuncia ai canali tradizionali, la prima serata è la nuova ‘TV dei ragazzi’
La scuola vuole introdurre la settimana corta, i genitori minacciano di fare causa alla preside
A Bologna esplode il caso della settimana corta in un liceo artistico, dove la decisione di concentrare le lezioni dal lunedì al venerdì sta creando una frattura profonda tra dirigenza, insegnanti e famiglie.
Nel mirino ci sono soprattutto i potenziali disagi legati agli orari, ai trasporti e ai ritmi quotidiani degli studenti, tanto che un gruppo di genitori minaccia di rivolgersi agli avvocati.
La dirigente scolastica ha spiegato che tutte le criticità sono state ‘analizzate’ ma venerdì scorso ha chiesto l’annullamento della delibera fino a nuovo voto, in risposta alle richieste di trasparenza delle famiglie.
Le famiglie evidenziano come la metà degli studenti sia pendolare e come il nuovo orario rischi di compromettere il tempo da dedicare allo studio e alle attività pomeridiane.
La preside, dal canto suo, replica che il sabato si registrano picchi di assenze fino al 40% e che la settimana corta era stata pensata proprio per ridurre l’abbandono e migliorare la presenza.
Irregolarità agli esami di Medicina, tra buste aperte e cellulari in aula: il MUR promette provvedimenti
Il primo appello degli esami del semestre aperto di Medicina, che ha visto decine di migliaia di aspiranti, si è trasformato in un campo minato di segnalazioni, foto, audio e testimonianze che circolano sui social e nelle chat.
Telefonini in mano, buste sigillate male, vigilanza a tratti assente: lo scenario che emerge mostra un quadro più complesso e preoccupante del semplice “aiutino”.
Si registrano casi in più città: a Milano candidati che fotografavano i test, a Padova e Pavia buste già aperte, in Sardegna aiuti elargiti agli studenti con disabilità senza chiarezza.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha assicurato che individuerà i responsabili e prenderà provvedimenti, mentre gli studenti “onesti” parlano di prova falsata e di graduatorie compromesse.
Tv e streaming: solo un giovane su tre rinuncia ai canali tradizionali, la prima serata è la nuova ‘TV dei ragazzi’
Nonostante l’avanzata incontrastata dello streaming, la televisione lineare resiste fra le nuove generazioni. Un’indagine di Skuola.net mostra che soltanto un giovane su tre (fra i 9 e i 24 anni) si dichiara “mai” spettatore di Tv tradizionale.
La smart Tv torna centrale: il 45% dei ragazzi la utilizza rispetto a computer, smartphone o tablet, segnando un incremento del 20% rispetto al 2022.
I canali classici mostrano segni di ripresa e i giovani dichiarano di avere “fame di storie”. Curiosamente, più che la piattaforma, conta il contesto in cui fruiscono i contenuti: famiglia, relax, prima serata.