C.Galgano
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Trova 161 milioni di lire nella cassapanca della nonna ma non può più convertirli in euro articolo

Immaginate di trovare 161 milioni, ma sono in lire. È proprio ciò che è successo ad un abitante di Sondrio, che rovistando tra gli averi della nonna, ha scovato il bottino nascosto in una vecchia cassapanca.

Potrebbe sembrare un autentico colpo di fortuna, se non fosse che il denaro è ormai irrecuperabile. La Banca d’Italia ha infatti negato all’uomo la possibilità di convertire i 161 milioni di lire, in quanto il termine massimo per compiere la procedura è ormai scaduto.

 

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La conversione negata

Dopo il ritrovamento, avvenuto qualche mese fa, l’uomo si è subito recato in Banca d’Italia per ricevere informazioni su come procedere alla conversione dei risparmi che per una vita intera la nonna aveva accumulato e abilmente nascosto. Il sogno di essersi ritrovato in mano una discreta fortuna pecuniaria, però, è stato immediatamente infranto dalla stessa Banca, che ha negato la possibilità di convertire il denaro, il quale quindi rimarrà senza alcun valore. Dal 28 febbraio 2002 le banconote e le monete in lire hanno cessato di avere corso legale e il termine ultimo per attuare la conversione della vecchia valuta in euro era fissato esattamente dieci anni dopo, il 28 febbraio 2012.

 

La causa civile

Dopo il rifiuto della Banca d’Italia, l’uomo che ha ritrovato il denaro, un impiegato che lavora in un call center, sta valutando la possibilità di intraprendere un’azione legale ed ha già coinvolto gli avvocati di Giustitalia, un’associazione che difende i consumatori. I legali, secondo quanto riporta ‘La Repubblica’, sono avvezzi a questo tipo di situazioni e quanto avvenuto a Sondrio non sembra essere un caso isolato: “Seguiamo tante battaglie. Riceviamo circa trenta richieste al giorno. Alcune somme sono molto ingenti. Forse, però, come spiegano gli avvocati c’è un modo per recuperare il denaro: “Il principio è che i risparmiatori non sono assolutamente tutelati dalle istituzioni. Questa situazione di vuoto normativo esiste solo in Italia. In tutti gli altri paesi dell’Unione europea, è possibile convertire denaro delle vecchie valute in qualunque momento, senza prescrizioni temporali”. 

Per quanto riguarda il quadro giuridico che impedisce la conversione dopo dieci anni dall'introduzione dell’euro, esistono più interpretazioni: “Da una parte, come fa la Banca d’Italia, si fa riferimento alla prescrizione decennale che impedisce il cambio una volta trascorso questo tempo. Dall’altra c’è il Codice civile, che all’articolo 2935 sancisce che la prescrizione decorre da quando un soggetto può far valere il suo diritto.” ad esempio dal momento del ritrovamento.

Data pubblicazione 14 Marzo 2024, Ore 9:05
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