
Una scuola elementare di Reggio Emilia ha rimosso la parola “Gesù” dai testi delle canzoni natalizie previste per la recita dei bambini. La scelta, motivata dal desiderio di non offendere le altre religioni presenti tra gli alunni, ha immediatamente scatenato polemiche politiche e culturali.
Non è il primo caso in Italia, abbiamo già parlato di quanto successo in una scuola toscana, ma questa volta le reazioni sono state più violente: "Censurare Gesù dalle canzoni di Natale nelle scuole di Reggio Emilia è una deriva inaccettabile", ha osservato il Capogruppo locale della Lega.
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Quali modifiche sono state apportate ai testi delle canzoni?
Il brano interessato è "Din Don Dan", la versione italiana di Jingle Bells. Che ha subito alcuni cambiamenti nel testo: “Aspettando quei doni che regala il buon Gesù” è diventato “Aspettano la pace e la chiedono di più”, mentre “Oggi è nato il buon Gesù” è stato trasformato in “Oggi è festa ancor di più”.
L’obiettivo della scuola, come anticipato, era eliminare riferimenti religiosi specifici per rendere la canzone più inclusiva.
Indignazione della Lega
Il Capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Reggio Emilia, ha dichiarato: “Una scelta sbagliata, ideologica e profondamente diseducativa. Censurare Gesù dalle canzoni di Natale nelle scuole di Reggio Emilia è una deriva inaccettabile. Il Natale ha un'identità chiara: è una festa cristiana. Cancellare Gesù non significa includere: significa negare la nostra storia, la nostra cultura e le radici della comunità reggiana”.
Le altre opinioni
Anche Fratelli d’Italia ha preso posizione. Il suo Segretario provinciale, nonché Consigliere regionale, ha affermato: “Non è tanto un errore didattico, ma un atto di autolesionismo culturale che conferma la deriva ideologica in cui la sinistra ha trasformato le scuole di Reggio Emilia. È la prova che l'Amministrazione comunale, con la sua ostinata spinta al neutralismo, vuole cancellare le radici della nostra storia e della civiltà europea”.
Il partito ha annunciato che in Consiglio comunale chiederà di individuare le responsabilità e di attivare verifiche ispettive dal Ministero dell’Istruzione, per ottenere “garanzie chiare affinché i testi tradizionali dei canti natalizi non vengano più manipolati”.