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capretta

Una vita dedicata alla natura. Questo è quello che vorrebbe Sara, 40 anni. Il suo sogno, infatti, è quello di lasciare la cattedra per prendersi cura delle sue amate capre nell'Appennino bolognese, dove vive assieme al marito e ai cinque figli.

Il suo desiderio è nato grazie al contatto con le sue prime caprette, che l’hanno portata a iscriversi alla Scuola per Pastori, una parte integrante del progetto ‘Life ShepForBio’, iniziato nel 2023 e cofinanziato dall’Unione Europea nel cuore del Parco nazionale delle Foreste casentinesi.

In un’intervista al ‘Corriere di Bologna’, racconta tutto l’entusiasmo e gli aspetti positivi della scelta di dedicarsi agli animali.

Indice

  1. Il richiamo della natura: un amore nato tra i monti
  2. Il sogno di una fattoria didattica
  3. Controcorrente? Forse, ma felice

Il richiamo della natura: un amore nato tra i monti

Sara, nata e cresciuta in città, a un certo punto della sua vita ha sentito un forte desiderio di natura e montagna. Questo richiamo l'ha portata a trasferirsi con la sua famiglia nell'Appennino bolognese, precisamente a Castiglione dei Pepoli.

Mentre continuava a svolgere il lavoro di insegnante, ha deciso di prendere le sue prime due caprette tibetane. Racconta: "Ogni volta che andavo con loro al pascolo ero in pace con me stessa e staccavo la testa da ogni problema. Mi sono quindi resa conto che era proprio quello che volevo fare nella vita".

Così, spinta da questa passione per imparare il mestiere sul web ha trovato la Scuola per pastori, un corso che prevede una parte teorica e una pratica con un tirocinio all’interno di un’azienda. Sara ricorda quei momenti con grande commozione: “È stata una delle esperienze più belle della mia vita”.

Il sogno di una fattoria didattica

Attualmente, l'ormai ex insegnante sta costruendo il suo sogno: ha messo su un allevamento di autoconsumo con nove capre, in cui sperimenta la produzione di yogurt e gelato, molto apprezzati da amici e familiari. Questa potrebbe essere una direzione per il futuro, racconta la maestra, ma i suoi obiettivi sono ancora più ambiziosi: "Il mio progetto è quello di avviare una mia azienda, lasciando il mio lavoro”.

“Oltre a voler vendere i miei prodotti - prosegue Sara - mi piacerebbe un giorno aprire una fattoria didattica”, unendo così il suo lavoro da maestra con la sua passione per gli animali. Il lavoro come educatrice, infatti, le ha insegnato che queste attività a contatto con la natura arricchiscono e coinvolgono i bambini. Inoltre, racconta: "Un altro sogno è quello di riuscire ad avere una sorta di food truck da portare a fiere o eventi, con cui vendere i miei prodotti".

In questa avventura, Sara non è sola: la sua passione l'ha trasmessa anche agli altri componenti della sua famiglia, con suo marito che ha iniziato a studiare agraria per supportarla. Anche i suoi figli amano passare il tempo con lei e gli animali, ma la futura pastora desidera che questa rimanga una scelta personale, un progetto che definisce "molto mio".

Controcorrente? Forse, ma felice

Uno degli aspetti non semplici della vita di Sara è quello di conciliare il lavoro di maestra con la cura delle sue capre: “Cerco di dedicare tempo agli animali la mattina prima di andare al lavoro e poi la sera, quando spesso mi aiutano anche i miei figli. Nel weekend poi se c’è bel tempo li portiamo al pascolo assieme, approfittando per fare una passeggiata. Mi capita di perdere qualche ora di sonno, ma lo faccio volentieri”.

Una routine giornaliera che sembrerebbe controcorrente nel 2025, ma per la l’insegnante amante della natura non lo è: "Sinceramente non mi interessa: tutto questo fa stare bene. Il fatto che negli anni il numero di persone che sceglie di fare il pastore è diminuito rappresenta per me un’opportunità da poter cogliere".